Questa domenica 9 ottobre in piazza San Pietro a Roma nel corso della solenne celebrazione eucaristica, papa Francesco ha proclamato santo il vescovo mons. Giovanni Battista Scalabrini.
“Scalabrini – ha aggiunto il Vescovo monsignor Adriano Cevolotto – si è accorto della necessità di accompagnare il fenomeno dell’emigrazione e le persone coinvolte che si stavano sradicando dai loro luoghi natali dirigendosi verso un contesto ignoto. Lui non è stato a guardare ma è intervenuto con una presenza pastorale al loro fianco. Ora viene riconosciuta la santità di questo nostro vescovo che ha segnato in maniera molto forte la Chiesa e la società piacentina. Il suo ministero si lega anche al favorire la presenza attiva dei cristiani nella società civile; ha intuito che questo spazio era necessario che fosse abitato con responsabilità”.
Insieme a Scalabrini è salito agli onori degli altari anche il laico salesiano Artemide Zatti, nato nel 1880 nel reggiano ed emigrato in Argentina, dove ha dedicato la vita alla cura degli ammalati.
IL MESSAGGIO DEL PAPA
“L’esclusione dei migranti è scandalosa e criminale, li fa morire davanti a noi”. Lo ha detto il Papa nell’omelia della messa per la canonizzazione di Artemide Zatti e di Giovanni Battista Scalabrini, che si è occupato tutta la vita dei migranti.
Il Papa all’Angelus ha ricordato il Concilio Vaticano II e il fatto che allora come ora si respirava il pericolo di un conflitto nucleare: “A proposito dell’inizio del Concilio, 60 anni fa, non possiamo dimenticare il pericolo di guerra nucleare che proprio allora minacciava il mondo. Perché – ha chiesto – non imparare dalla storia? Anche in quel momento c’erano conflitti e grandi tensioni, ma si scelse la via pacifica. Sta scritto nella Bibbia: ‘Così dice il Signore: Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi dei sentieri del passato, dove sta la strada buona percorretela, così troverete pace per la vostra vita’”.
L’ultimo santo, in ordine di tempo, legato alla diocesi di Piacenza-Bobbio è Antonio Maria Gianelli, vescovo di Bobbio; è stato canonizzato da Pio XII nel 1951.
Numerosi piacentini hanno raggiunto Roma per l’importante occasione: circa 150 con l’organizzazione predisposta dalla diocesi attraverso l’Ufficio pellegrinaggi.
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