“Un invito in occasione del Natale, abitare questa precarietà. Spesso in maniera illusoria l’abbiamo dimenticata, ci siamo illusi che non ci appartenesse, e invece ci appartiene. L’esistenza è qualcosa di precario. In questo senso il Natale ci da una sicurezza: la nostra precarietà non è un incidente, bensì è il modo in cui Dio ci sta accanto. Questo tempo non è una parentesi da superare, bensì una condizione che dobbiamo imparare a vivere. Qualche decennio fa era normale la precarietà, poi ci siamo illusi che ora non fosse più così. Invece rimane, dobbiamo imparare a viverla.
Con queste parole monsignor Adriano Cevolotto, vescovo della Diocesi di Piacenza e Bobbio, si è rivolto ai piacentini in occasione del Natale.
“Dopo poco più di un anno a Piacenza, il mio bilancio è positivo perché mi sono reso conto delle tante energie e delle tante forze presenti in questo territorio. Un lato positivo di questa situazione emergenziale è l’averci fatto capire che non ci si salva da soli, ci si salva insieme. Credo che questo sia un effetto positivo che ha superato un certo individualismo”.
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