L’attore piacentino Mino Manni diretto da Alberto Oliva mette in scena un personaggio straordinario del capolavoro di Dostoevskij “Delitto e castigo”, Arkadij Ivanovic Svidrigajlov, tra ozio e depravazione, tra le serate passate a giocare d’azzardo, i colpi imprevisti di fortuna, le relazioni torbide.
Appuntamento al Teatro Gioia di Piacenza mercoledì 29 maggio alle ore 21 con “Il topo del sottosuolo”, da “Delitto e castigo” di Fedor Dostoevskij, adattamento di Alberto Oliva e Mino Manni, produzione Associazione I Demoni.
Il Topo del sottosuolo
Svidrigajlov, incallito giocatore che scommette su se stesso per tutta la vita, giocando ai limiti del consentito una partita senza esclusione di colpi col destino, si innamora di Dunja, la candida sorella di Raskolnikov e incrocia il destino del protagonista anche perché origlia una scomoda confessione che egli fa a Sonja. Da questi intrecci Dostoevskij si discosta per farci conoscere Svidrigajlov dall’interno, penetrando in soggettiva nella sua mente contorta e piena di contraddizioni e raccontandoci il passato di un uomo che si definisce “malato”, come il protagonista delle Memorie dal sottosuolo. E anche lui, infatti, è un personaggio del sottosuolo, anzi, un topo, come quelli che vede in un delirio di allucinazioni nell’ultima notte della sua vita, quella che precede il suicidio, estremo e definitivo atto di coraggio e di sfida alla morte.
Svidrigajlov
Svidrigajlov è un personaggio straordinario, cui Dostoevskij dedica molte pagine nella seconda parte di Delitto e castigo. Essendo il suo un romanzo uscito a puntate, l’autore si è potuto permettere digressioni dalla linea narrativa principale, approfondendo personaggi, fatti e situazioni che incontrano solo sporadicamente la trama principale.
San Pietroburgo
Lo spettacolo è ambientato in una locanda di San Pietroburgo, dove il pubblico potrà prendere posto ai tavolini accanto al protagonista, che interagisce con loro, tra un bicchiere di vino e il caratteristico odore delle candele accese. Un’esperienza intima e travolgente, che coinvolge lo spettatore prendendolo a testimone di una storia di ozio e depravazione.
«Con questo spin off che stringe il fuoco su un personaggio strepitoso di “Delitto e castigo” – sono le parole di Mino Manni e Alberto Oliva – possiamo rendere merito ad alcune pagine di grande impatto teatrale e approfondire dei temi che ci stanno molto a cuore, in particolare il rapporto tra uomo e donna che diventa quello tra vittima e carnefice in costante mutamento tra loro».
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