Due connazionali avevano preso in affitto “in nero” un appartamento in città dove sfruttavano due connazionali facendole prostituire. Uno dei due uomini, un 35enne albanese, è stato arrestato e il complice 25enne è attivamente ricercato.
Nei giorni scorsi i carabinieri della Stazione di Piacenza Levante, hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare emessa su richiesta della Procura della Repubblica di Piacenza nei confronti dei 2 indagati perché in concorso morale e materiale tra loro, con violenza e minaccia, favorivano e sfruttavano la prostituzione di due connazionali al fine di avvantaggiarsi dei proventi ottenuti dall’attività di prostituzione.
Su disposizione del GIP del Tribunale di Piacenza, i carabinieri piacentini hanno eseguito a Piacenza il decreto che dispone le custodie cautelari in carcere.
Le indagini, avviate dai militari della Stazione di Piacenza Levante e coordinate dalla Procura della Repubblica di Piacenza, hanno avuto inizio a seguito di un esposto presentato dai residenti di un condominio in cui l’abitazione in uso ai cittadini albanesi era stata adibita a luogo di prostituzione.
L’attività portata a termine ed eseguita anche mediante intercettazioni telefoniche ed ambientali, supportate da numerosi servizi di osservazione e pedinamento, ha consentito di acclarare che, a far data perlomeno da ottobre 2022 e quantomeno fino ad aprile 2024, gli indagati : quotidianamente accompagnavano le due donne presso il “luogo di lavoro”, avevano preso in affitto – in nero – un’abitazione ove convivevano tutti insieme senza tuttavia alcuna relazione sentimentale intercorrente e dove le due donne erano costrette a svolgere parte della loro attività di meretricio.
Gli elementi raccolti, inoltre, hanno evidenziato che i due indagati trasportavano sui luoghi di prostituzione, dapprima solo in orario notturno, poi anche in orario notturno, stabilendo in tal modo gli orari di prostituzione ed esponendole senza remore al freddo d’inverno e costringendole a lavorare con ritmi insopportabili. Inoltre, effettuavano passaggi in auto presso le “piazzole” delle due donne per controllare che esse non fossero al telefono, non stessero mangiando o non si fossero allontanate dalla loro zona, insultandole nel caso in cui le trovassero al telefono o chiedendo spiegazioni nel caso in cui le vedessero con le cuffie.
In ultimo, i due indagati, pretendevano che le due connazionali si prestassero anche a richieste di rapporti non protetti al fine di massimizzare i guadagni e non farsi sottrarre clienti da altre prostitute che a loro dire svolgevano senza problemi tali pratiche e la consegna dell’intero incasso giornaliero, che costituiva l’unica fonte di sostentamento degli indagati, pretendendo anche una precisa rendicontazione e, spesso, un minimo giornaliero obbligatorio.
Così i carabinieri della Stazione di Piacenza Levante dando esecuzione all’ordine di carcerazione hanno fermato il 35enne aguzzino che dopo le formalità di rito è stato associato alla casa circondariale Le Novate di Piacenza come disposto dall’autorità giudiziaria. Nel corso della perquisizione gli sono stati rinvenuti e sequestrati 4.000 euro in contanti probabile provento dell’attività illecita.
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