Dopo l’avvio delle lezioni della Milestone School of Musica settembre, con il mese di ottobre riparte anche la nuova stagione, la quattordicesima, del Milestone, sede del Piacenza Jazz Club in via Emilia Parmense 27 a Piacenza, il luogo di ritrovo di tutti gli amanti della buona musica.
Prenderà il via il prossimo 5 ottobre alle 22.00 la programmazione che proseguirà con cadenza settimanale fino a gennaio, per poi dare spazio al alle finali del Concorso Bettinardi a febbraio, preludio del Piacenza Jazz Fest 2020. A partire da sabato sarà inoltre già possibile fare la tessera 2020 del Piacenza Jazz Club che raffigura il padre del movimento free jazz Ornette Coleman nell’anniversario dei novant’anni dalla sua nascita.
L’onore dell’inaugurazione quest’anno è affidato al progetto “Mingus Portrait”, frutto dell’estro del maestro del contrabbasso Attilio Zanchi affiancato da Gianni Azzali ai sax e flauto, Massimo Colombo al pianoforte e Tommy Bradascio alla batteria, nato con l’intento di rendere omaggio al genio compositivo del leggendario Charles Mingus proprio nell’anniversario della sua morte, avvenuta 40 anni fa, nel gennaio del 1979.
La musica di Charles Mingus è, e rimarrà, nei cuori e nelle orecchie di tutti gli amanti del Jazz ed è servita a ispirare diverse generazioni di musicisti. Mingus è stato, oltre che un magnifico contrabbassista, anche un prolifico compositore, arrangiatore, pianista e leader di diverse storiche formazioni. I suoi gruppi, che vanno dal trio fino alla big band, hanno attraversato e influenzato diversi periodi stilistici, a partire dagli anni ’50 fino ad arrivare ai Settanta.
Senza dubbio Charles Mingus è stato, insieme con Duke Ellington, uno dei più importanti compositori del Novecento; nelle sue musiche si possono sentire le radici del Blues, gli echi del Gospel, lo Swing e il Be Bop, il Soul Jazz fino ad arrivare al Free più furioso e alla musica d’avanguardia. È per questa ragione che la sua musica può essere quasi considerata come un ritratto enciclopedico della storia del Jazz e può essere suonata tutt’oggi senza apparire datata, ma fornendo anzi sempre nuovi spunti d’ispirazione.
Nasce da queste considerazioni il desiderio di Attilio Zanchi di riproporre i brani del repertorio “mingusiano” interpretandoli e rileggendoli influenzati dalle singole esperienze di musicisti del quartetto. Nel programma vengono inoltre eseguite composizioni originali di Zanchi ispirate o vicine alla poetica musicale di Mingus.
Un giorno, quando era già molto malato, Charlie Mingus disse a sua moglie Sue: <<Sai, un corpo l’ho già avuto; la prossima volta voglio essere una stella. Voglio brillare tutta la notte.>> Non sappiamo se questo suo desiderio è stato esaudito, ma di certo la sua musica continua a brillare e a illuminare il mondo come una stella.
Per maggiori informazioni si consiglia di visitare il sito www.piacenzajazzclub.it e seguire le sue pagine social su facebook, twitter e instagram.
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