Migranti senza pocket money, la protesta continua: “Coperte le quote solo fino a novembre”

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A seguito delle proteste dei mesi passati per i mancati pagamenti dei Pocket Money e della denuncia di lunedì scorso, i migranti trasferiti a Piacenza hanno finalmente incontrato i responsabili della Cooperativa l’Ippogrifo per esigere quanto loro dovuto.

“Malgrado il presidente della Cooperativa avesse assicurato il saldo totale di tutti i mesi arretrati e non corrisposti, durante l’incontro sono state coperte solo le quote fino al mese di novembre”. Lo fa sapere il Coordinamento Migranti Bologna, che sta seguendo da vicino la vicenda.

“Non sappiamo se questo trattamento dipenda dalla Cooperativa stessa o dalle istituzioni. Sappiamo però che i migranti di Piacenza, insieme al Coordinamento Migranti, continueranno la loro lotta fino a quando non otterranno i Pocket Money arretrati, e fino a quando quelli futuri non cominceranno ad arrivare nei tempi previsti”.

“Quanto succede a Piacenza è solo una delle molteplici pratiche di razzismo istituzionale che colpiscono i migranti in Emilia Romagna e altrove. Migranti che in tutta la regione, da Bologna a Piacenza, oltre ad essere privati dei pochi soldi che gli spettano sono costretti a subire i ritardi di Questure e Commissione, nonché le loro procedure sui tempi di convocazione che differenziano i migranti in base al paese di provenienza, nel tentativo di dividerli e intimorirli”.

“Come hanno dimostrato i migranti in lotta a Piacenza, però, alzando la testa e facendo sentire la nostra voce, le cose possono cambiare”.

La testimonianza di uno dei migranti:

https://www.facebook.com/watch/?v=690864466535066

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