“Da lunedì 18 maggio inizia un tempo nuovo per il nostro Paese e per le
nostre comunità parrocchiali. Possiamo tornare a celebrare la santa Messa alla domenica e nei giorni feriali con il popolo, sapendo però che il Covid 19 non conosce le varie fasi dei decreti governativi“. Così il vescovo Gianni Ambrosio si esprime in una lettera inviata ai parroci piacentini.
“Non è scomparsa la realtà del contagio, non sono finiti i decessi nella nostra realtà piacentina, non è svanita la paura del contagio ma è presente nel cuore di tutti. Sappiamo che per ora non esiste una cura sicura, esiste solo una prudenza responsabile da parte di tutti. Ciò comporta restrizioni, limitazioni, distanziamento sociale per tutelare la vita e la salute“.
“Il rispetto di alcune norme è fondamentale: vale per tutti, vale in particolare per il parroco, responsabile legale della parrocchia, e quindi responsabile per la sicurezza”.
“Siete a conoscenza del Protocollo tra il Governo italiano e la CEI. Le norme e le indicazioni del Protocollo sono chiare e particolareggiate. Intendono aiutarci a prevenire il diffondersi del contagio. Non credo che sia il caso di precisare ulteriormente queste direttive del Protocollo. Mi limito a sottolineare in modo schematico alcuni aspetti, ricordando che le restrizioni sono ancora più necessarie nel nostro territorio, a causa del numero elevato di contagi e di decessi. Vi invito ad accoglierle anche se alcune suscitano perplessità; è doveroso metterle in pratica, anche per superare poco alla volta la paura di molte persone e per non ricevere contestazioni e denunce“.
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