Mercatone Uno e Shernon, Ugl: “Preoccupazione per i lavoratori”

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Mercatone Uno e Shernon. “Riteniamo quanto sta accadendo un paradosso degno di una sceneggiatura tragica”. Così il sindacato Ugl Terziario interviene in merito all’ingresso dell’azienda Shernon nel gruppo Mercatone Uno.

“Tragica ovviamente per i LAVORATORI che dopo aver subito quasi per un quinquennio la mala gesta di Cenni, la successiva Amministrazione Straordinaria con enormi disagi, si ritrova con l’illusione di un gruppo imprenditoriale inaffidabile”. Questo il commento di Pino De Rosa, segretario provinciale del sindacato.

La nota di Ugl Terziario

Ci chiediamo in tutto ciò chi ci abbia guadagnato? Chi speculato? Chi strumentalizzato? Soprattutto chi ha fatto tutto ciò sulla “PELLE” dei LAVORATORI.

Chiedere al Mise un intervento ci appare pleonastico o come affermava qualcuno tempo fa “si cerca la salute dall’ospedale?”, reputiamo che il MISE possa ben poco e forse nulla…., di sicuro nulla potrà fare l’ex amministrazione straordinaria. Si dovrà confidare nel Tribunale di Milano e nella proattività di chi gestisce l’azienda Shernon. Ma alla luce di quanto accade, ci si può fidare?

Perché si badi bene, non è in discussione la corresponsione ritardata del salario, la garanzia del salario, le problematiche tecnico-organizzative o l’aspetto finanziario. Bensì in discussione è il lavoro.

Questa azienda e questi LAVORATORI sono stati mortificati. Ma allo stesso tempo ci si trova in un contesto nel quale il rischio vero è un altro. Disperdere definitivamente il “valore aggiunto”, l’unico “patrimonio” di questa azienda attraverso l’ennesima procedura concorsuale, i LAVORATORI.

E già si disperde, perché un Concordato permetterà a Shernon di fare quel famoso “SPEZZATINO” che l’A.S. ha cercato quanto meno di contenere. Ma soprattutto chi saranno i nuovi investitori, quali garanzie avremmo da un eventuale “spezzatino”? Ci saranno newco costituite la sera prima dal notaio? Insomma, nulla è certo e all’orizzonte si addensano nubi preoccupanti.

La nostra Organizzazione Sindacale è potenzialmente al pari delle altre, ma proclamare uno “sciopero” adesso è quasi un regalo all’azienda. Perché?

Forse, e diciamo forse, sarebbe il caso di riorganizzarsi attraverso una “CLASS ACTION” da sviluppare verso tutti gli attori protagonisti di questa tragedia. Compreso il Mise.

Il tempo è galantuomo e ci dirà cosa ne verrà fuori, nel frattempo le nubi lasciano spazio alla pioggia! Cercheremo riparo per i LAVORATORI, ma la preoccupazione è che in molti resteranno bagnati.

Dopo l’incontro al Mise valuteremo le azioni da intraprendere accomunando i LAVORATORI, i clienti e l’intera comunità sociale ricercando forme d’azione sindacale capaci di incidere seriamente.

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