Visita a sorpresa alla mensa della scuola Carella, oggi a pranzo, da parte della sindaca Katia Tarasconi. “Era tutto buono – commenta – E non lo dico per partito preso: sono sincera. Ho mangiato più di quanto mangio abitualmente a pranzo”.
“C’è sempre qualche bambino che mangia meno e qualcuno che mangia di più – hanno detto le cuoche e le maestre – e questo da sempre, anche da prima che introducessero i nuovi menù. Certo, alcuni alimenti, soprattutto quelli a base di legumi, sono più difficili da far accettare ai bimbi, ma qui si fa il possibile per renderli più graditi, anche con qualche piccolo trucco come frullare i fagioli”.
“Qualcuno ha avanzato il pesce – ha detto – altri hanno avanzato le verdure, ma del resto è quello che ho sempre vissuto anch’io con i miei figli. A me è piaciuto molto. Viene voglia di tornare qui più spesso”.
La nota dell’amministrazione sul tema mense
Il recente dibattito pubblico sulle mense delle scuole piacentine ha messo in evidenza il lavoro degli enti coinvolti nel miglioramento del servizio di ristorazione scolastica. Il controllo della qualità del servizio mensa è affidato a una dietista che si confronta costantemente con Ausl, gestore del servizio, Commissione mensa, operatori scolastici ed Amministrazione comunale.
Dalle riflessioni emerse dai frequenti incontri, che si sono svolti nella seconda parte dello scorso anno scolastico e nel primo mese del 23-24, si è valutata la possibilità di aggiornare il menù scolastico, al fine di migliorare il servizio in questione, nell’interesse della collettività che, in questo specifico caso, riguarda l’alimentazione dei bambini che frequentano le scuole di tutto il territorio piacentino, città capoluogo e provincia.
Il dibattito
Un dibattito che, a dire il vero, ha riguardato in questi giorni solo il territorio comunale di Piacenza e ha avuto risvolti alquanto differenti tra loro. Con riferimento ai propri figli, c’è chi ha lamentato la scarsità delle porzioni (mancato bis), chi ha lamentato il mancato gradimento dei cibi proposti (con conseguente fame degli alunni post-scuola da un lato e spreco di cibo dall’altro), e c’è chi infine – stando alle testimonianze riportate sulla stampa locale – ha protestato per l’annunciata possibilità, senza confronto con le famiglie, di apportare alcune modifiche al menù sostenendo che il menù stesso, così com’è, va benissimo.
Per completezza di informazione va chiarito che, a fronte di 5.830 pasti erogati ogni giorno solo nelle scuole di Piacenza, le segnalazioni arrivate agli enti pubblici interessati (Comune di Piacenza e Ausl) tramite i canali istituzionali, sono cinque. Cinque email arrivate agli uffici comunali e da questi inoltrate all’Azienda Usl di Piacenza che, con i suoi specialisti, si occupa di redigere il menù utilizzato dal gestore del servizio mense erogato dal Comune di Piacenza e dai gestori dello stesso servizio erogato dai Comuni di tutta la provincia. Va tuttavia chiarito che, a queste cinque segnalazioni inoltrate per vie ufficiali, se ne aggiungono altre arrivate per vie informali agli stessi enti. I quali, con i propri vertici, hanno ritenuto di dover affrontare il tema per valutare se apportare correttivi nell’interesse di tutta la comunità.
Il piano dell’amministrazione
La strada individuata dall’Amministrazione comunale di Piacenza, che è titolare del Servizio mensa per le scuole nel suo territorio, è quella di considerare alcune variazioni che, proprio in questi giorni, gli esperti dell’Ausl stanno studiando con riferimento al menù autunno-inverno.
Il menu è in corso di revisione allo scopo di trovare adeguata sostituzione dei piatti che meno hanno incontrato i gusti degli alunni (diverse pietanze a base di legumi e pasta integrale), riportando con maggiore frequenza preparazioni più semplici e di consolidata consuetudine, sempre nel solco tracciato dalle Linee Guida nazionali e regionali e in linea con i principi della sostenibilità ambientale, della stagionalità dei prodotti e le tradizioni locali.
Il menu, unico per Piacenza e provincia e per le scuole di ogni ordine e grado (con qualche specifico adattamento per gli asili nido e le scuole d’infanzia), è ancora impostato su 4 settimane.
Ricettari in aggiornamento
Si sta aggiornando il ricettario precedentemente predisposto, per facilitare la preparazione dei piatti e garantire una più omogenea offerta sul territorio, che verrà ancora allegato al menu insieme ai consueti e aggiornati criteri igienico sanitari e indicazioni per le variazioni. Analogamente sono da riadattare i menu per le diete speciali.
Si tenga conto che la logica che sta alla base della proposta alimentare per i bambini delle scuole piacentine è stata ed è sempre quella di proporre ricette che rendano più appetibili cibi che non sempre rientrano nelle abitudini alimentari delle famiglie, ma che tutti dovremmo invece pensare seriamente di provare ad assaggiare e riproporre anche nelle nostre case per ottenere benefici per la salute a breve e a lungo termine.
Le novità introdotte nella primavera scorsa erano state accolte con successo, anche durante la fase sperimentale attuata in ambito cittadino. Tuttavia i menù non sono immutabili e i riscontri sono fondamentali per migliorare un servizio che va nella direzione di far crescere al meglio i più piccoli; anche educandoli – come è nelle funzioni della scuola – ad alimentarsi in modo corretto, sia per quanto riguarda il tipo di alimenti sia per quanto riguarda il quantitativo (nell’ottica di combattere l’obesità).
Piccole variazioni allo studio, dunque, ma sempre all’interno delle Linee guida regionali e nazionali. E di conseguenza nulla hanno di che preoccuparsi coloro che hanno espresso perplessità sulle modifiche del menù. Un menù che è e resterà pienamente conforme ai criteri di cui si è parlato ma che tenterà di allargare la base del gradimento, peraltro già più che soddisfacente come dimostra la classifica di Foodinsider che vede Piacenza al 15esimo posto su 60 città.
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