Maxi blitz nei campi nomadi. Quaranta provvedimenti cautelari e numerose le perquisizioni. Dalle prime ore del mattino, oltre cento carabinieri del Comando Provinciale di Piacenza, con il supporto delle unità specializzate, stanno eseguendo una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Piacenza su richiesta della locale Procura della Repubblica. Provvedimento nei confronti di 34 persone residenti per lo più nel campo nomadi della città e della provincia. Si tratta di sinti di origine veneta, ritenuti responsabili a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti aggravati. Reati come furti in abitazione, estorsione, truffa, ricettazione, riciclaggio, utilizzo fraudolento dei mezzi elettronici di pagamento, detenzione e porto abusivo di armi. Nonché detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti tipo cocaina.
L’imponente attività d’indagine condotta dai carabinieri Nucleo Investigativo ha permesso di ricostruire il sistema con cui il gruppo criminale gestiva una florida attività dedita ai furti in abitazione. Truffe ed estorsioni soprattutto ai danni di persone anziane. Nonché presso cascine e aziende. La successiva monetizzazione della refurtiva avveniva anche attraverso il canale dello smaltimento illecito di rifiuti ferrosi, avvalendosi di compiacenti ditte di trattamento dei rifiuti della Provincia.
I carabinieri della compagni di Fiorenzuola hanno eseguito ulteriori 6 provvedimenti cautelari sempre nella provincia. Questi hanno raggiunto persone facenti parte di un sodalizio criminale dedito ai furti di capi ed accessori di abbigliamento griffati. Colpi perpetrati all’interno di una importante azienda di logistica nella quale alcuni di loro erano impiegati. Nel corso dell’attività investigativa i militari hanno sequestrato merce per un valore di 600 mila euro.
I particolari dell’operazione verranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che si terrà nel pomeriggio.
“Desidero esprimere, a nome dell’Amministrazione comunale e di tutta la comunità, le più vive congratulazioni al colonnello Michele Piras e all’Arma dei Carabinieri per la brillante operazione condotta questa mattina in diversi campi nomadi”. Sono le parole del sindaco e presidente della Provincia Patrizia Barbieri.
“L’imponente e delicata attività di indagine dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale e delle Compagnie di Piacenza e Fiorenzuola, coordinata dalla Procura della Repubblica, ha permesso di sgominare un’imponente attività criminale. In particolare assicurando alla giustizia decine di persone ritenute responsabili, a vario titolo, di furti in abitazioni e aziende. Inoltre l’operazione ha permesso di giungere al sequestro di merce per un ingente valore”.
“Ringrazio di cuore – conclude Patrizia Barbieri – per la puntuale e costante opera di contrasto alla criminalità e di tutela dei cittadini e del territorio. Si tratta di azioni che con coraggio, perizia, capacità e pazienza, le Forze dell’Ordine riescono giornalmente ad assicurare”.
«E’ inquietante che un sindaco della nostra provincia venga minacciato, con metodi da boss. A Roberta Battaglia la nostra solidarietà. Complimenti e grazie alla procura e ai carabinieri che hanno raso al suolo una gang, un’associazione per delinquere, che non aveva scrupoli non solo a compiere furti, ma anche a rapinare anziani e disabili, barattare armi in cambio di droga e impossessarsi di un pezzo di territorio».
E’ duro il commento dei parlamentari della Lega, Elena Murelli e Pietro Pisani, nei confronti dei 34 arrestati, accusati della serie infinita di furti e ricettazioni messe a segno negli anni nella nostra provincia. «Una zona franca di illegalità – continuano – che vedeva anche aziende piacentine stringere accordi con i nomadi dei campi di Caorso e Piacenza per rivendere metalli e ricettare materiali rubati. Riportare la legalità significa anche perseguire chi si finge povero quando invece ha patrimoni enormi. E’ una presa in giro degli italiani, ma soprattutto dei veri poveri». Murelli e Pisani auspicano per chi sarà ritenuto responsabile il massimo della pena prevista. «Serviva un segnale forte e questo lo è stato. Ci auguriamo ce ne siano altri. E se qualcuno protesterà – concludono – invocando inclusione e accoglienza, con i soldi della collettività, ce ne faremo una ragione».
“La presente per esprimere un meritato plauso all’Arma dei Carabinieri. Militari che continuamente danno prova di svolgere in modo encomiabile il loro lavoro. Missione che quotidianamente li vede in mezzo alla gente, in aiuto della popolazione a garanzia di sicurezza e per rispetto della legalità.
Grazie alla perfetta sinergia tra le varie Forze dell’ordine e dopo attente e minuziose indagini sono riusciti a portare brillantemente a termine anche quest’ultima importante azione. Azione che li ha visti impegnati in diversi campi nomadi a contrasto della criminalità.
In qualità di Vice Sindaco di Caorso, di Capogruppo di Fratelli d’Italia e di privato cittadino rivolgo un grazie particolare al Maresciallo della Stazione dei Carabinieri di Caorso. Unitamente alla Squadra che dirige ha contribuito alla positiva conclusione dell’operazione. Ribadisco che sicurezza e legalità devono sempre rivestire carattere di priorità a tutti i livelli. Ognuno, per le proprie competenze, deve assicurare il proprio contributo per rendere i nostri territori più vivibili e sicuri.”
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