Gli studenti scrivono quattro lettere al presidente e Sergio Mattarella risponde. A Palazzo Gotico, il presidente ha ascoltato i pensieri di quattro studenti, pensieri affidati alla carta. Riflessioni sulla vita odierna, riflessioni dalle quali emergono preoccupazione per una quotidianità spesso troppo carica di pressioni, stress, aspettative. Una quotidianità che prevede sempre meno tempo per la noia. Ma la noia è importante. Perché la noia è un momento di pausa tra un impegno e l’altro, un momento in cui si può pensare, immaginare e riflettere. Se non ci si annoia, significa che si fa troppo. Il presidente Mattarella è salito sul palco e in un lungo discorso ha risposto ai giovani.
Proprio in tal senso Mattarella ha esordito elogiando il Festival del Pensare Contemporaneo: “È un’iniziativa confortante, davvero preziosa, non soltanto per la partecipazione dei giovani, ma per il loro protagonismo nel riflettere e nell’accettare l’invito a pensare, a riflettere. Perché quanto i ragazzi hanno pocanzi detto con le loro lettere, naturalmente presuppone un’azione preventiva di riflessione, un’applicazione e preparazione impegnativa”.
“Questa mattina avevo un altro impegno al Quirinale e dopo quell’impegno ho fatto un po’ di riflessione sui temi, sui quattro temi della meraviglia. L’impegno di questa mattina era con le ragazze e i ragazzi, atleti e atleti, che rientravano da Parigi, dalle Olimpiadi e Paralimpiadi. Alcuni, vostri coetanei, altri più avanti negli anni, più grandi in età. Ma anche lì, dietro le gare e i risultati, gli entusiasmi, vi è prima una grande azione impegnativa, di preparazione, di applicazione, di riflessione, di sacrifici, di allenamenti. Quello che poi noi vediamo è il risultato finale di questa azione impegnativa che fanno atlete e atleti, ripeto, con fatica. E quello di riflettere, di farsi guidare dalla meraviglia, è un tema di grande interesse“.
Mattarella elogia il Festival del Pensare Contemporaneo: “Iniziativa confortante e preziosa”
“È la meraviglia che nasce dall’osservazione, dalla scoperta, dalla riflessione, meraviglia delle infinite strade del pensiero, e quella di sollecitarlo è una sfida ambiziosa: quella del Festival è preziosa. Quella di pensare, riflettere, elaborare opinioni proprie: questo dà sostanza alla nostra libertà, questo sospinge ad accrescere la nostra conoscenza. Potremmo dire anche che è un esercizio di cittadinanza, considerato che la nostra Costituzione è sorta in più articoli, tutti quanti a fornire un contributo alla vita sociale e politica del nostro Paese. E un contributo si può fornire se si riflette, se si pensa, se si elabora una capacità di proposta”.
“È davvero questo quello che chiede la Costituzione, costruire insieme il futuro, ognuno cercando di contribuire con la propria riflessione. Pensavo stamattina, riflettendo, alle tante app che accompagnano la nostra giornata, che forniscono grandi opportunità, ma anche il rischio di essere incapsulati, di essere passivi rispetto a quello che viene proposto, quasi a intorpidire la capacità di iniziativa propria. Per questo è sempre bene pensare a costruire il futuro, pensare in proprio. Ed è fondamentale in questa che è la società della velocità”.
“Non c’è mai tempo per la noia, per le pause. Se ci riflettiamo, persino in vacanza abbiamo ritmi frenetici che ne stravolgono senso e finalità. Quando non si ha rispetto per il tempo, non se ne guadagna tempo maggiore, ma si rischia di perdere momenti importanti della vita. Ora, è una riflessione su cui invito a continuare. La lentezza è anche il titolo di un libro di Milan Kundera: il suo messaggio è che la lentezza consente di ricordare, l’eccessiva velocità fa dimenticare, fa perdere consapevolezza. E io vi invito a continuare a riflettere, perché le vostre potenzialità sono grandi rispetto al pensare”.
In un’altra lettera, uno studente esprimeva perplessità nei confronti dell’intelligenza artificiale.
“Se ci riflettiamo, non da oggi per l’intelligenza artificiale rischiamo l’omologazione: basta pensare al frequente conformismo dei social, basta pensare agli sms in forma abbreviata che tagliano l’espressività, o al modo di esprimersi riducendo parole o addirittura intere frasi a poche sillabe. È il rischio di omologarsi e contro questo vorrei sottolineare che dalla lettera viene venuta fuori l’esigenza che il genere umano difenda la unicità della sua mente”. Ho pensato ad alcune righe scritte dal grande sociologo tedesco Max Weber: “Il possibile non verrebbe raggiunto se nel mondo non si tentasse sempre l’impossibile”. È questa sempre costante nuova frontiera che fa avanzare la conoscenza, l’ampiezza dell’orizzonte della mente umana”.
Una platea di 350 studenti provenienti da tutta Italia ha applaudito oggi l’ingresso, nel salone monumentale di Palazzo Gotico a Piacenza, del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che in occasione della sua visita per le celebrazioni del 220° anniversario del Teatro Municipale ha incontrato le ragazze e i ragazzi che negli ultimi cinque giorni hanno partecipato al Programma Scuole del Festival del Pensare Contemporaneo, a cui ha contribuito il Ministero dell’Istruzione e del Merito favorendo la partecipazione di istituzioni scolastiche da tutto il territorio nazionale.
L’appuntamento odierno rappresentava il culmine dei laboratori di didattica esperienziale – legati dal filo conduttore del Festival, “Vivere la meraviglia, tra stupore e spavento” – che hanno coinvolto 35 istituti provenienti da 13 regioni. Tra loro nove scuole piacentine che hanno seguito il percorso “Immaginare il contemporaneo” (i licei Colombini, Cassinari, Respighi, Gioia e il Polo Volta, l’Isii Marconi, gli istituti Da Vinci, Raineri-Marcora e Mattei), scrivendo otto “lettere di futuro” indirizzate al Capo dello Stato, alcune delle quali sono state portate alla sua attenzione questo pomeriggio, durante l’incontro condotto da Lorenzo Micheli, da quattro studenti: Noemi Scarico del liceo Respighi ha letto la lettera “Meraviglia delle Emozioni”, Elena Fugazza del Polo Volta la lettera “Meraviglia Ecologica”, Carlotta Sali del liceo Cassinari la lettera “Meraviglia Tecnologica” e Tommaso Apponi del liceo Respighi la lettera “Meraviglia Civica”.
Quattro messaggi che sono stati poi consegnati al Presidente Mattarella da Giulia Bianchi dell’Istituto Romagnosi e sintetizzano, da diversi punti di vista e con focus su temi portanti del nostro tempo, gli oltre 80 dialoghi sul futuro che hanno visto partecipi i ragazzi durante il Festival. Hanno condiviso l’onore e l’emozione dell’incontro con il Presidente della Repubblica, oltre agli istituti secondari di 2° grado del territorio sopraccitati, le rappresentanze di queste scuole cittadine: le primarie Due Giugno e Caduti sul Lavoro, le primarie Taverna e Pezzani, l’istituto Casali. Non mancavano gli allievi dell’Orchestra Cinque Quarti che hanno accompagnato, con le loro note, la cerimonia di apertura del Programma Scuole venerdì scorso.
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