AGGIORNAMENTO – E’ in corso il sopralluogo all’interno dell’abitazione di Massimo Sebastiani, il 45enne sospettato di aver ucciso Elisa Pomarelli, 28 anni. I due mancano da domenica scorsa. L’abitazione è una tradizionale casa di campagna: intorno alla casa si estende una corte con altri edifici, un capannone e un piccolo appezzamento di terreno coltivato. Sul posto sono presenti i Ris di Parma insieme alla criminologa Roberta Bruzzone. Alle ricerche partecipano anche gli avvocati Paolo Lentini e Alida Liardo, legali della famiglia di Elisa. Oltre ovviamente agli avvocati di Massimo Sebastiani, Mauro Pontini e Vittorio Antonini.
Per ora non emerge nulla in merito al sopralluogo di questa mattina che con ogni probabilità proseguirà anche nelle prossime ore.
“L’abitazione di Sebastiani è in condizioni indicibili, se è lo specchio della sua mente c’è da preoccuparsi” ha detto Bruzzone. “Le informazioni emerse oggi sono importanti per capire la personalità di Sebastiani e approfondire la relazione tra lui ed Elisa”.
“Una persona abituata a vivere in una casa come quella, in condizioni igienico sanitarie così estreme, non fa certo fatica ad adattarsi a rifugi di fortuna in mezzo ai boschi. E’ sicuramente in grado di adattarsi a qualsiasi situazione”.
“La casa ci dice che abbiamo a che fare con una persona con problematiche importanti e senza dubbio con una vita segreta: anche solo perché difficilmente Massimo faceva entrare qualcuno nella sua abitazione”.
Scomparsa di Elisa Pomarelli e Massimo Sebastiani. Gli inquirenti si concentrano sull’abitazione dell’uomo di 45 anni, in località Campogrande di Carpaneto. L’altro giorno i carabinieri del Ris avevano effettuato un primo sopralluogo; in seguito al quale la Procura di Piacenza aveva cambiato l’accusa da sequestro di persona a omicidio volontario e occultamento di cadavere.
Questa mattina, lunedì 2 settembre, i militari effettueranno un secondo sopralluogo nell’abitazione. Ancora non è chiaro quali elementi i carabinieri abbiano trovato la prima volta; ma verrebbe da pensare che nella casa di Massimo siano presenti tracce che facciano pensare a un’aggressione.
Proprio perché si indaga per omicidio, i soccorritori che in questi giorni sono scesi in campo per le ricerche escono di scena per lasciare spazio alle forze dell’ordine. Non si cerca più una persona scomparsa ma un potenziale omicida, forse armato.
Ricordiamo che sabato scorso, nei pressi di Veleia di Lugagnano, gli operatori avevano individuato un giaciglio di rami e foglie dove Massimo avrebbe potuto trascorrere la notte.
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