Le tre confederazioni sindacali Cgil Cisl Uil di Piacenza, insieme alle rispettive categorie dei pensionati, tornano sulla questione Maruffi per sottolineare come l’accordo raggiunto per il “salvataggio”, non rappresenti la conclusione definitiva della vicenda come apparso recentemente sugli organi di stampa locali. “Al contrario, secondo i sindacati, è solo una tappa momentanea di un percorso da raggiungere in un passaggio ancora delicato e che andrà monitorato con estrema attenzione”.
LA NOTA DEI SINDACATI
“La nostra riflessione parte dal fatto che, pur avendo colto con soddisfazione le notizie del mantenimento dell’occupazione e che le famiglie che hanno persone anziane ricoverate, non saranno costrette a vedere i propri cari trasferiti in altre residenze sul territorio provinciale, ci troviamo comunque di fronte ad un radicale cambio di visione nella gestione di un servizio pubblico, patrimonio della comunità piacentina.
Viene meno infatti, un interlocutore per natura orientato all’interesse pubblico all’interno del sistema socio sanitario (per quanto non accreditato) come la Fondazione Maruffi e questo riteniamo che sia comunque un aspetto negativo che vada evidenziato, pur consapevoli che la situazione che si era venuta a creare, era di fatto molto difficile da risolvere.
Non riteniamo la vicenda conclusa in maniera definitiva, perchè per quel che ci riguarda, inizia ora il percorso di confronto sindacale tra le nostre categorie del pubblico impiego ed il nuovo soggetto, per il trasferimento del personale in forza che per noi dovrà proseguire con l’obiettivo del mantenimento dell’intero organico presente e di tutti gli aspetti normativi ed economici previsti dal Contratto nazionale originario.
Un passaggio delicato
Questo è per noi un passaggio davvero delicato e crediamo inoltre che la Fondazione e le Istituzioni locali dovranno svolgere la parte di garante, per evitare che le lavoratrici ed i lavoratori che per anni hanno lavorato presso la struttura con grande impegno e professionalità, possano essere penalizzate, evitando che i costi contrattuali del personale non siano motivo di discussione ma anzi siano uno dei motivi di offerta qualitativa del servizio rivolto agli ospiti, nel principio generale che un trattamento economico dignitoso non possa essere mai considerato come un fattore di criticità.
Negli anni la Fondazione Maruffi, ha rappresentato un interlocutore stabile per i servizi del Comune di Piacenza proprio in virtù della sua natura e ci auguriamo fermamente che questo approccio possa essere mantenuto anche con una differente gestione.
Prendiamo inoltre atto delle rassicurazioni circa l’immobile, auspicando che l’impegno sia di lungo periodo e non solo transitorio.
“Saremo noi – concludono i sindacalisti – a vigilare perché questo centro vitale continui ad essere un punto di riferimento per la comunità piacentina e perché il servizio continui a rappresentare, come deve essere, un presidio fondamentale di interesse pubblico e che ai degenti vengano garantiti gli stessi livelli di cura ed assistenza.”
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