Cronaca Piacenza

Gruppi di “maranza” si contendevano il centro storico tra aggressioni, rapine e spaccio: 45 giovanissimi nei guai – VIDEO e AUDIO

Aggressioni, rapine e droga. La polizia di Piacenza ha colpito duramente alcuni gruppi di giovanissimi, persino minorenni. Vere e proprie baby gang: alla fine sono stati 45 i daspo emessi.

Verso novembre, gli agenti della Squadra Volanti hanno rilevato un’escalation di aggressioni nei confronti di altri giovani e anche di esercenti del centro storico. Aggressioni che parevano avere un filo comune. In particolare alcuni volti e alcuni nomi sembravano tornare spesso, in occasione di reati come violenze e spaccio di droga. A quel punto sono iniziate le indagini e gli accertamenti: una fase di studio per conoscere le dinamiche di quello che appariva sempre più come qualcosa di organizzato. E in effetti è emerso un panorama tristemente già noto in altre province, come quella milanese.

Baby gang? Non proprio…o non ancora

Non possiamo chiamarle baby gang (vedremo in seguito perché), ma possiamo chiamarli “maranza”, termine divenuto popolare negli ultimi tempi. In sostanza si tratta di gruppi di giovani, di varia etnia, accomunati dalla passione per la stessa musica, la trap, e dagli stessi stili d’abbigliamento. Si ispirano alle baby gang, ma non sono baby gang: “Con ogni probabilità siamo intervenuti prima che potessero diventare gruppi più organizzati e quindi più pericolosi”, spiega il questore Ivo Morelli.

Già perché la baby gang è rappresentata da una struttura piramidale, con vertici e gerarchie ben strutturate: “Nel corso di questa indagine abbiamo distinto cinque gruppi. Uno, il principale e il più numeroso, raccoglieva 25 soggetti. Oltre a questo abbiamo contato altri quattro gruppi minori, più piccoli numericamente. Nessuno di questi però è risultato strutturato: ovviamente c’erano figure più influenti di altre, personaggi con maggiore personalità, ma non vere e proprie gerarchie”, commentano.

Gruppi meno organizzati, dunque, ma pericolosi: quelli che oggi

Gruppi che si contendevano il controllo di particolari zone del centro storico attraverso aggressioni e violenze. Come detto sono 45 i ragazzi raggiunti da daspo, di questi 19 sono indagati a vario titolo per i reati di rissa, lesioni, spaccio, estorsione, rapina.

Una volta individuati i giovani appartenenti a questo panorama, gli agenti hanno fatto scattare il blitz. Nel corso delle perquisizioni la polizia ha sequestrato armi improprie e stupefacenti come cocaina.

LE INDAGINI E L’OPERAZIONE DI POLIZIA NEL DETTAGLIO

L’attività, iniziata dalla Squadra Volanti, è stata poi curata in sinergia con la Squadra Mobile, concentrandosi su numerosi giovani, tutti legati tra loro e resisi autori nel corso degli ultimi mesi di svariati allarmanti episodi.

In particolare, nel mese di novembre nel centro cittadino si sono registrate diverse risse ed aggressioni tra giovani, che sono state approfondite dagli investigatori della Questura e ricondotte al tentativo di affermarsi sul centro cittadino da parte di un particolare gruppo di ragazzi, legati dalla comune appartenenza ad una specifica sottocultura particolarmente in voga nell’ultimo periodo (ragazzi che condividono e ostentano atteggiamenti da strada, particolari gruppi musicali, capi d’abbigliamento appariscenti ed un linguaggio spesso volgare) con scontri anche violenti con altri soggetti, con cui ingaggiavano liti apparentemente per futili motivi.

Aggressione anche a un commerciante

Anche un commerciante del centro è stato aggredito dal gruppo per aver loro rifiutato il libero accesso nel suo locale ai membri del gruppo, riportando lesioni.

In occasione di un’altra rissa, gli arredi esterni di un altro locale, sedie e panche, erano stati utilizzati quali arme improprie e scagliati contro gli avversari.

I soggetti si sentivano di fatto impunibili per le loro azioni, visto il clima di terrore creato tra i coetanei; a riprova, uno dei principali indagati, appreso che poteva esserci un’indagine a suo carico a seguito di un’aggressione, si presentava spavaldo in Questura pretendendo di avere informazioni in materia.

Per le mani dei giovani girava sostanza stupefacente, destinata sia al consumo personale che allo spaccio ed armi, quali coltelli e tirapugni, di cui potersi avvalere durante gli scontri.

Si specifica che vi sono sequestri e contestazioni anche per sostanza del tipo cocaina, elemento particolarmente allarmante attesa la diffusione tra ragazzi anche giovanissimi, oltre che di sostanza del tipo hashish.

Attraverso mirati servizi di controllo del territorio e l’analisi dei sistemi di videosorveglianza, sono stati identificati e denunciati a vario titolo per i reati di rapina, rissa, lesioni, porto abusivo di armi, spaccio ed estorsione, complessivamente 19 ragazzi, di cui 6 minorenni.

Il blitz mattutino e gli accertamenti

Nella mattinata odierna sono state svolte perquisizioni locali a carico dei soggetti ritenuti al centro delle attività criminali, alla ricerca di droga, armi nonché dei telefonini cellulari per il prosegui delle indagini.

Inoltre, è in corso un approfondito controllo anche con l’ausilio di unità cinofile antidroga di due centri di accoglienza per minori stranieri non accompagnati, alcuni dei quali sono risultati coinvolti negli scontri in questione. L’obiettivo del controllo, svolto d’intesa con i servizi sociali, è quello di verificare l’assenza di armi, droga o beni provento di furto all’interno di tali centri.

Gli approfondimenti investigativi hanno permesso di estendere l’attività di contrasto e di individuare, inclusi gli indagati, complessivamente 45 giovani, tutti tra loro legati e già gravati da precedenti per reati analoghi commessi nel corso dell’ultimo anno.

Daspo e imputazioni

A carico di tutti sono in corso le notifiche di misure di prevenzione emesse dal Questore di Piacenza su istruttoria della Divisione Anticrimine. In particolare, è stata data ampia applicazione alla misura del Daspo Willy, al fine di proibire loro di frequentare il centro storico, teatro dei gravi episodi. Eventuali violazioni del divieto comporteranno denunce all’Autorità Giudiziaria ed il possibile inasprimento della misura di prevenzione.

Un neo-maggiorenne sarà anche proposto al Tribunale di Bologna per l’applicazione della misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.

Nel corso dei mesi precedenti, un altro soggetto legato al gruppo ed attualmente in stato di detenzione per una rapina in concorso commessa lo scorso aprile, era stato già sottoposto alla misura della sorveglianza speciale su proposta del Questore di Piacenza all’esito delle indagini svolte dalla Mobile e dalle Volanti che avevano portato al suo arresto.

Il leader della band trap

Inoltre, è stato colpito da misura di prevenzione anche il leader di un emergente gruppo musicale trap piacentino, denunciato a seguito di indagini svolte lo scorso anno dalla Squadra Mobile, assieme ad altri tre ragazzi ed indagato per spaccio di droga e contrabbando di sigarette elettroniche.

L’accurata attività info-investigativa ha permesso di far luce su gravi fenomeni emergenti di delinquenza minorile, che cercavano di strutturarsi in una vera e propria gang organizzata con predominio sul territorio, ma che sono stati prontamente individuati dalla Polizia di stato e dall’Autorità giudiziaria e messi in condizione di non   proseguire negli ulteriori intenti criminosi.

Le zone del centro

Si è infatti ricostruita la presenza di un predominante gruppo giovanile operante nel centro di Piacenza, in particolare nella zona Pubblico Passeggio, piazzale Genova, Corso Vittorio Emanuele, via Negri e via IV Novembre.

Per quel che concerne in particolare i soggetti che sono stati daspati dal centro storico di Piacenza, sono state fornite agli equipaggi di tutte le Forze dell’Ordine le informazioni necessarie all’individuazione degli stessi, che se fossero rintracciati in tali zone, sarebbero   deferiti alla Procura competente.

L’attività in questione è stata possibile anche grazie alle recenti riforme legislative, che con il c.d. Decreto Caivano hanno dato la possibilità al Questore di sottoporre anche persone minorenni alle misure di prevenzione.

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