Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi otto mesi del 2024 sono state 58.857, 10.343 in più rispetto allo stesso periodo del 2023 (+21,3%). L’aumento è del 49,5% rispetto al 2022, del 61,3% sul 2021, del 112,0% sul 2020 e del 43,4% sul 2019. Tanti numeri per esprimere un concetto evidente: insieme agli infortuni sul lavoro, le malattie professionali rappresentano una piaga altrettanto concreta e in crescita come spiega Riccardo Piras, responsabile del patronato EPACA Coldiretti di Piacenza.
Abbiamo chiesto un parere a Piras nel corso della rubrica “Il lavoro di oggi e di domani. Le pillole di EPACA Piacenza, il patronato di Coldiretti al tuo servizio”. Rubrica in onda su Radio Sound il martedì alle 17,30. Si tratta della seconda puntata dedicata al tema “Malattie professionali”. La prima parte è facilmente recuperabile sul nostro quotidiano online.
Come spiega Piras, una volta riconosciuta la presenza di una malattia professionale, il lavoratore ha la possibilità di tutelarsi e chiedere il riconoscimento dei propri diritti. Nel dettaglio viene riconosciuta una percentuale di danno.
I casi in base alle percentuali
Se la menomazione dell’integrità psicofisica (ovvero il danno biologico) è di grado inferiore al 6%, il lavoratore non ha diritto ad alcun indennizzo. Se la menomazione va dal 6% al 15%, il lavoratore ha diritto all’indennizzo in capitale del solo danno biologico. Se invece va dal 16% al 100%, il lavoratore ha diritto a una rendita.
Quali sono le malattie professionali più diffuse?
Fra le patologie più diffuse riconosciute come malattie professionali troviamo:
- Patologie collegate alla schiena, ginocchia e spalle per lo svolgimento di lavori gravosi.
- Sindrome del tunnel carpale per compressione del nervo mediano.
- Dermatiti e lesioni cutanee causate da agenti chimici o fisici.
- Sordità da rumore per esposizione a livelli sonori elevati.
- Patologie asbesto-correlate come mesotelioma, asbestosi e tumori polmonari legati all’esposizione ad amianto.
- Malattie osteo-articolari e muscolo-scheletriche dovute a movimenti ripetitivi o posture incongrue.
- Patologie polmonari croniche come silicosi e pneumoconiosi da inalazione di polveri minerali.
- Tumori naso-sinusali e faringei correlati ad attività di fonderia di nickel.
Cosa può fare il lavoratore?
Fatte queste dovute premesse, cosa può fare il lavoratore? Qual è il primo step? “Rivolgendosi a EPACA, per esempio, la pratica legata alle malattie professionali verrà presa in carico e gestita da personale professionista”, spiega Piras. “E questo è fondamentale, perché il lavoratore deve essere messo al corrente con precisione dei propri diritti”.
Una volta che la malattia professionale è stata accertata, il lavoratore ha diritto a:
- L’indennità giornaliera per inabilità temporanea assoluta (per fase acuta della malattia).
- Al danno biologico;
- Alla rendita;
- al rimborso delle spese mediche sostenute prima del riconoscimento della malattia e delle spese per l’acquisto di farmaci;
- alle cure ambulatoriali;
- alle cure integrative riabilitative;
- all’assistenza protesica;
“EPACA affianca il lavoratore lungo tutto il percorso di verifica del diritto all’indennizzo per aver contratto una menomazione riconducibile ad una malattia professionale. Il Team di esperti e i Medici specializzati saranno di supporto in tutta la procedura di analisi, fino all’eventuale contenzioso legale”, spiega Piras, di EPACA.
“Perché EPACA vanta la miglior collaborazione in Italia con INAIL: oltre un milione di pratiche evase nella tutela dei diritti dei lavoratori, in caso di infortunio sul lavoro o in caso di malattie professionali”.
Epaca sul territorio piacentino
A dispetto di quello che il nome potrebbe far pensare, Epaca Coldiretti non si occupa solo del settore agricolo, ma tutela i lavoratori di tutti i settori produttivi: dipendenti, agricoltori, artigiani e commercianti. E in casi come questi, Epaca può aiutare a districarsi tra formule complicate e cavilli. Epaca è operativa in tutta la provincia di Piacenza: per informazioni o per conoscere l’ufficio più vicino è possibile consultare il sito www.epaca.it. E’ possibile rivolgersi alla sede provinciale in Via Colombo 35 a Piacenza chiamando lo 0523 596 560.
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