Malattia di Parkinson, colloqui con i professionisti in occasione della giornata nazionale dedicata alla sensibilizzazione su questa patologia. Il reparto di Neurologia promuove una mattinata di Open day, per una presentazione dell’attività svolta dall’ambulatorio dedicato.
L’equipe mette a disposizione della cittadinanza, venerdì 26 novembre dalle 8.30 alle 14, gli specialisti di riferimento per la malattia di Parkinson e altre figure professionali che partecipano al percorso diagnostico terapeutico. L’accesso all’Open day sarà su prenotazione, per consentire il rispetto delle norme di distanziamento e di controllo degli accessi.
Le persone interessate a un appuntamento possono chiamare il numero 0523.302486, attivo dal lunedì al venerdì, dalle 11 alle 12.
Com’è noto, il Parkinson è una malattia neurodegenerativa, a evoluzione lenta ma progressiva, che coinvolge principalmente alcune funzioni quali il controllo dei movimenti e dell’equilibrio. Fa parte di un gruppo di patologie definite “disordini del movimento” e tra queste è la più frequente. La malattia è presente in tutto il mondo e si riscontra in entrambi i sessi, con una lieve prevalenza in quello maschile. L’età media di esordio è intorno ai 58-60 anni, ma circa il 5 % dei pazienti può presentare un esordio giovanile tra i 21 e i 40 anni. Prima dei 20 anni è estremamente rara. Sopra i 60 anni colpisce 1-2% della popolazione, percentuale che sale al 3-5% quando l’età è superiore agli 85. Operatori e servizi dedicati a Piacenza hanno in carico circa 250 pazienti. In particolare, il punto di riferimento è la Neurologia, dove in questi ultimi anni si è sviluppata l’attività ambulatoriale dedicata.
Le strutture coinvolte nella malattia di Parkinson si trovano in aree profonde del cervello, che partecipano alla corretta esecuzione dei movimenti. Si manifesta quando la produzione di dopamina cala consistentemente. I principali sintomi motori della malattia di Parkinson sono il tremore a riposo, la rigidità, la bradicinesia (lentezza dei movimenti automatici) e, in una fase più avanzata, l’instabilità posturale (perdita di equilibrio). Il tremore non è presente in tutti i pazienti. All’esordio della malattia, spesso i sintomi non vengono riconosciuti immediatamente, perché si manifestano in modo subdolo, incostante e la progressione della malattia è tipicamente lenta. Talvolta sono i familiari o i conoscenti che si accorgono per primi che “qualcosa non va” e incoraggiano il paziente a rivolgersi al medico.
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