Attualità

Majorino: “L’immigrazione non è un danno da ridurre”. Il racconto di Mohamed, un viaggio di undici anni per lasciare l’Africa – AUDIO

“L’immigrazione non è un danno da ridurre”. Lo ha detto Pierfrancesco Majorino, responsabile delle politiche migratorie della Segreteria del Pd. Majorino è stato ospite della Camera del Lavoro per il primo di una serie di incontri dedicati al tema dell’immigrazione.

Sia in Italia che a livello europeo abbiamo bisogno di passi molto più decisi nell’ottica di riconoscere i diritti umani, di sviluppare azioni che concretamente corresponsabilizzino tutti e nell’ottica anche di smetterla di pensare che siamo di fronte a un danno da ridurre. L’immigrazione non è un danno da ridurre: è una questione molto complessa da gestire che riguarda la vita delle persone”, ha detto Majorino.

Noi abbiamo bisogno di canali d’accesso legali e regolari. Canali d’accesso sicuri per evitare che le persone finiscano sui barconi. Ottenere questo tipo di canali è un lavoro lungo, richiede tempo. Ci sono cose però che possiamo fare subito. Da una parte una missione europea di soccorso, perché salvare le vite è una responsabilità delle istituzioni e non può essere un lavoro svolto dalle organizzazioni non governative. Dall’altra abbiamo bisogno a livello nazionale di grandi piani di integrazione e inclusione. Non possiamo tollerare che persone stiano ai bordi di una città, di una metropoli, di una stazione ferroviaria: in una situazione di abbandono che spesso crea anche allarme”.

Ospite della serata Mohamed che ha raccontato la propria odissea. Mohamed è originario della Repubblica Democratica del Congo, un paese che a dispetto del nome nasconde una situazione molto difficile a livello sociale. Per esempio, Mohamed e la sua famiglia iniziano ad avere problemi con il governo per motivi di fede religiosa. L’uomo e i suoi familiari appartengono a una delle tante minoranze religiose che si richiamano alla cultura africana.

Ma il governo non ne vuole sapere e muove una vera e propria guerra contro le minoranze religiose: ina guerra nel vero senso della parola, tanto che la gente decide di lasciare il Congo. Ma immaginatevi cosa significa lasciare insieme ad altre centinaia di persone un paese africano nel centro del continente per arrivare alle coste del nord. Ebbene, Mohamed e la sua famiglia partono e iniziano ad attraversare paese dopo paese arrivando in Ciad, paese dove resteranno oltre due anni. Nel 2017 arriveranno finalmente in Italia dopo un’odissea di undici anni.

Iscriviti per rimanere aggiornato!

Compilando i campi seguenti potrai ricevere le notizie direttamente sulla tua mail. Per garantire che tu riceva solo le informazioni più rilevanti, ti chiediamo gentilmente di mantenere aggiornati i tuoi dati.

Share

Articoli recenti

Non riuscivano a mettersi in contatto con lui, 68enne trovato senza vita in casa

Non riuscivano a mettersi in contatto con lui, lo hanno trovato senza vita nella sua…

2 ore fa

Il Stephanie Ocean Ghizzoni trio apre a Cortemaggiore la rassegna “Concerti a lume di candela” il 24 novembre

Al via domenica 24 novembre alle 21.15 con Stephanie Ocean Ghizzoni trio il primo appuntamento…

3 ore fa

Coldiretti celebra la Giornata del Ringraziamento, sabato 23 novembre in Duomo

Torna la Giornata Provinciale del Ringraziamento, alla sua 74esima edizione. Appuntamento sabato 23 novembre alle…

3 ore fa

Forzano la saracinesca e rubano l’incasso, colpo alla bottega Amendolara di via Manfredi

Forzano la saracinesca e rubano l’incasso. Furto allo spaccio Amendolara di via Manfredi. I ladri…

3 ore fa

Linea ferroviaria tra Piacenza, Parma e Bologna: disagi il 23 e 24 novembre

Sabato 23 e domenica 24 novembre Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS) effettuerà interventi di manutenzione…

5 ore fa