Luigi Einaudi, l’uomo che ha conciliato liberalismo e cattolicesimo. Questo uno degli aspetti emersi nel corso della conferenza sul primo Presidente della Repubblica che si è tenuta all’Associazione dei Liberali Piacentini, nell’ambito del ciclo d’incontri su Pensiero unico e libertà: cosa scegliere?. Il primo dei quali ha visto Carlo Giarelli trattare delle radici storiche del liberalismo, del socialismo, della democrazia e del movimento liberale.
Al prof. Maurizio Dossena il compito dunque di tracciare un profilo di Luigi Einaudi. Il relatore ha preso le mosse dalla biografia del personaggio, ricordando gli incarichi universitari a Torino e alla Bocconi, le diverse onorificenze culturali e accademiche a livello nazionale e internazionale,Accademia dei Licei, e socio in Accademie a L’Aja, Chicago, Boston, Filadelfia, New York, Parigi, Cambridge, Londra, Vienna, collaboratore di organi di stampa quali La Stampa, The Economist, il Corriere della Sera. Governatore della Banca d’Italia da 1945 al 1948, fu deputato dell’Assemblea Costituente e senatore di diritto; vicepresidente del Consiglio e ministro delle Finanze e Bilancio, fu il primo Presidente della Repubblica dal 1948 al1955. Tra le innumerevoli opere della sua attività pubblicistica, Lo scrittoio del Presidente e Prediche inutili.
Il prof. Dossena si è poi soffermato sui rapporti di Einaudi con Giolitti e sul giudizio che aveva maturato di quest’ultimo: un giudizio intrinsecamente non del tutto positivo, pur riconoscendogli diversi meriti nell’incremento dell’attività economica e nella gestione della vita pubblica e sociale. “Einaudi – ha ricordato l’oratore – votò in Parlamento insieme con Giolitti la caduta del Fascismo”.
Altro tema affrontato, l’utilizzo dei fondi del Piano Marshall che “si caratterizzò – ha spiegato il prof. Dossena – per una decisa scelta da parte di Einaudi per la deflazione, trattandosi di combattere e arginare i forti rischi di inflazione; il Presidente attinse ai fondi del Piano con molta parsimonia e gradualità, attirandosi anche critiche al riguardo, ma conseguendo risultati concreti, anche a fronte dei non pochi problemi occupazionali in Italia fra la fine degli anni Quaranta e i primi anni Cinquanta”.
Determinanti furono i rapporti di Einaudi e dei Liberali con la Dc, con De Gasperi e con Fanfani: “Il primo fu un suo deciso sostenitore e fu il principale promotore della sua elezione al Quirinale; il secondo mise in atto già in quegli anni una politica decisamente controcorrente all’interno della Democrazia Cristiana”.
Il relatore ha ricordato come la sinistra D.C. fosse contro Einaudi e contro Pella, che aveva sempre sostenuto e accompagnato la linea einaudiana. Ai diversi oppositori del Presidente si aggiunse a un certo punto un nuovo, più ostico, atteggiamento degli industriali con riserve degli esperti statunitensi all’uso di fondi del Piano Marshall e critiche alla politica einaudiana di rigida restrizione creditizia, che, era l’accusa, tolse ossigeno agli industriali stessi. Negli anni della sua presidenza lo sviluppo dell’economia portò sullo scenario internazionale realtà come l’Agip-Montedison, l’Eni (Mattei), la Fiat (Agnelli-Valletta), Lauro (al Sud).
Dopo aver citato i nuovi orientamenti dei Liberali nei primi anni Cinquanta, il dopo-De Gasperi, che incise anche sulla politica economica di Einaudi-Pella, la visione europeista di Einaudi e le sue previsioni circa il mercato unico e la moneta unica, il prof. Dossena – nel sottolinearne l’assoluto valore e constatando che ha fatto un gran bene all’Italia – ha approfondito il tema del cattolicesimo – intimo ma deciso e documentato – di Einaudi che ha saputo portare avanti una decisa conciliabilità fra liberalismo e religione.
L’apprezzato relatore ha chiuso con due aneddoti che raccontano l’Einaudi uomo semplice. Il giorno della sua elezione a Presidente della Repubblica, una rappresentanza di parlamentari e giornalisti si recò nel suo appartamento per comunicargli la notizia; reagì con un bisogna brindare e a seguire con una preoccupazione, che espresse alla moglie: Abbiamo un numero sufficiente di bicchieri tutti uguali?. A una cena importante, già Presidente della Repubblica, arrivati alla frutta prese una pera, la sbucciò e chiese: se qualcuno ne volesse metà.
Il prossimo appuntamento del ciclo di conferenze su “Pensiero unico e libertà: cosa scegliere?” si terrà giovedì 9 novembre, alle 18, nella sede dei Liberali Piacentini di via Cittadella, con Carlo Giarelli chiamato a delineare il profilo di Camillo Cavour fra genio e sregolatezza. La partecipazione è libera. Per informazioni: www.liberalipiacentini.com; liberalipiacentini@gmail.com
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