“La situazione della sanità in Emilia-Romagna è già sufficientemente difficile che non serve aprire nuovi fronti: la Regione deve fare chiarezza sulle modalità e sui costi della nomina del dottor Baldino, attuale direttore dell’Ausl di Piacenza, a direttore dell’Assessorato regionale alla Sanità. Vogliamo sapere perché non si sia attinto al personale già in organico alla Regione, aumentando ancora di più i costi di un settore dove invece ogni euro utile andrebbe destinato al personale in trincea e ai cittadini”.
“Ma c’è di più su questo scontro tra alta dirigenza e Assessore che finisce per coinvolgere anche gli aspetti correlati. Fedeli al detto secondo cui la gatta frettolosa avrebbe partorito gattini ciechi, vale la pena soffermarsi un secondo sulla nomina molto affrettata di Baldino. Come ha fatto notare il Gruppo di Fratelli d’Italia in un’apposita conferenza stampa tenutasi in Regione, l’arrivo di questa figura all’Assessorato regionale alla salute sarebbe accompagnata da qualche problema. Pare infatti che l’assunzione a tempo determinato sia impossibile in quanto la Regione non avrebbe ulteriori possibilità in merito in quanto avrebbe già esaurito i contratti di questo tipo a sua disposizione e in più non pare sia stata assolutamente espletata la selezione interna richiesta dalla legge in questi casi. Ove invece Baldino arrivasse a Bologna con l’istituto del comando tra pubbliche amministrazioni, occorrerebbe che l’ex Direttore Generale dell’Ausl di Piacenza fosse dipendente di tale Ente, mentre sembrerebbe che Baldino non sia in ruolo e, in aggiunta, ad una primissima analisi non parrebbe neppure che lo stesso abbia mai superato un corso da dirigente.”
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