“L’Oreste”, Claudio Casadio in scena al Teatro Municipale da mercoledì 1 a venerdì 3 marzo

"L’Oreste" Claudio Casadio

“L’Oreste”, Claudio Casadio in scena al Municipale di Piacenza da mercoledì 1 a venerdì 3 marzo.

Una riflessione sull’abbandono e sull’amore negato e su come la vita spesso non faccia sconti e sia impietosa. Un’interpretazione magistrale di Claudio Casadio (pagina Facebook ufficiale), che gli è valsa recentemente il Premio Nazionale Franco Enriquez come miglior attore. Un originale spettacolo di graphic novel theatre che affronta con grande sensibilità attoriale il tema importante e delicato della malattia mentale. 

Arriva a Piacenza per tre serate L’Oreste. Quando i morti uccidono i vivi, scritto da Francesco Niccolini appositamente per Claudio Casadio, con le illustrazioni di Andrea Bruno e la regia di Giuseppe Marini. Appuntamento da mercoledì 1 a venerdì 3 marzo alle ore 21 nel cartellone Altri Percorsi della Stagione di Prosa 2022/2023, la diciannovesima con la direzione artistica di Diego Maj, organizzata da Teatro Gioco Vita con Fondazione Teatri e Comune di Piacenza e il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano e Iren.

In occasione della presenza a Piacenza di Claudio Casadio, giovedì 2 marzo alle ore 17, sempre al Teatro Filodrammatici, i Diurni e Notturni presentano al pubblico il documentario “Teatro, amore e fantasia”, realizzato nel 2020 nei mesi dell’emergenza sanitaria e della chiusura dei teatri. Un progetto di Nicola Cavallari, con protagonisti dodici pazienti-attori del Dipartimento di Salute Mentale dell’Ausl di Piacenza, che a causa del lockdown avevano dovuto interrompere nel febbraio 2020 il laboratorio teatrale dei Diurni e Notturni con Teatro Gioco Vita. Un’occasione preziosa di incontro e confronto per utenti e operatori del Dipartimento di Salute Mentale e per il pubblico con l’attore che con grande poesia ha saputo dare vita all’universo mentale di un uomo che da trent’anni vive tra le mura di un manicomio. Moderano Nicola Cavallari e Piero Verani. 

“L’Oreste”, Claudio Casadio in scena al Municipale

L’Oreste è internato nel manicomio dell’Osservanza a Imola. È stato abbandonato quando era bambino, e da un orfanotrofio a un riformatorio, da un lavoretto a un oltraggio a un pubblico ufficiale, è finito lì dentro perché, semplicemente, in Italia, un tempo andava così. Dopo trent’anni non è ancora uscito: si è specializzato a trovarsi sempre nel posto sbagliato nel momento peggiore. Non ha avuto fortuna l’Oreste, e nel suo passato ci sono avvenimenti terribili che ha rimosso ma dai quali non riesce a liberarsi: la morte della sorella preferita, la partenza del padre per la guerra, il suo ritorno dalla campagna di Russia tre anni dopo la fine di tutto e poi la sua nuova partenza, di nuovo per la Russia, per una fantastica carriera come cosmonauta, e – come se tutto questo non bastasse – la morte violenta della madre, una madre che lo ha rifiutato quando era ancora ragazzino con i primi problemi psichici. Eppure, l’Oreste è sempre allegro, canta, disegna, non dorme mai, scrive alla sua fidanzata (che ha conosciuto a un “festival per matti” nel manicomio di Maggiano a Lucca), parla sempre. Parla con i dottori, con gli infermieri, con un’altra sorella che di tanto in tanto viene a trovarlo, ma soprattutto parla con l’Ermes, il suo compagno di stanza, uno schizofrenico convinto di essere un ufficiale aeronautico di un esercito straniero tenuto prigioniero in Italia. Peccato che l’Ermes non esista. “L’Oreste” è una riflessione sull’abbandono e sull’amore negato. Su come la vita spesso non faccia sconti e sia impietosa. E su come, a volte, sia più difficile andare da Imola a Lucca che da Imola sulla Luna. Uno spettacolo originalissimo, di struggente poesia e forza, in cui fluiscono momenti drammatici e altri teneramente comici. Con un’animazione grafica di straordinaria potenza, visiva e drammaturgica, Claudio Casadio dà vita e voce a un personaggio indimenticabile, affrontando con grande sensibilità attoriale il tema importante e delicato della malattia mentale.

A prima vista “L’Oreste” può sembrare un monologo, dato che in scena c’è un solo attore in carne e ossa. Ma quel che attende lo spettatore è ben altro. Grazie alla mano di Andrea Bruno, uno dei migliori illustratori italiani, e alla collaborazione con il Festival Lucca Comics, lo spettacolo funziona con l’interazione continua tra teatro e fumetto animato: l’Oreste riceve costantemente visita dai suoi fantasmi, dalle visioni dei mondi disperati che coltiva dentro di sé, oltre che da medici e infermieri. I sogni dell’Oreste, i suoi incubi, i suoi desideri e gli errori di una vita tutta sbagliata trasformano la scenografia e il teatro drammatico classico in un caleidoscopio di presenze che solo le tecniche del “Graphic Novel Theater” rendono realizzabile: un impossibile viaggio tra Imola e la Luna attraverso la tenerezza disperata di un uomo abbandonato da bambino e che non si è più ritrovato.

Biglietti

Posto unico numerato € 20 (intero) 15 (ridotto) 10 (studenti)

Biglietteria

TEATRO GIOCO VITA via San Siro 9 – 29121 Piacenza 

Dal martedì al venerdì ore 10-16. Tel. 0523.315578, e-mail info@teatrogiocovita.it

Il giorno dello spettacolo la biglietteria è attiva anche a partire dalle ore 19 al Teatro Filodrammatici.

La direzione si riserva di apportare al programma le modifiche determinate da cause di forza maggiore.

Gli spettacoli si svolgeranno nel rispetto delle prescrizioni vigenti in termini di misure di sicurezza. 

Per informazioni: Teatro Gioco Vita, tel. 0523.315578, info@teatrogiocovita.it

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