L’omaggio a Sforza Fogliani alla cena dei Liberali, Del Debbio: “Un gran signore, liberale che sapeva ascoltare”

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Le oltre 200 persone presenti si sono alzate in piedi tributando un lungo applauso in memoria di Corrado Sforza Fogliani, il compianto leader dei Liberali Piacentini, Associazione che ieri sera si è ritrovata con iscritti, simpatizzanti e amici alla tradizionale cena annuale al ristorante Olympia di Niviano, per la prima volta senza il suo sorriso e quella cordialità che dimostrava verso tutti. Il presidente del sodalizio di via Cittadella Antonino Coppolino ha presentato l’ospite d’onore della serata, il giornalista e conduttore televisivo Paolo Del Debbio, che ha voluto ricordare così l’avv. Sforza: «So che senza di lui non è la stessa cosa (il carisma non si trasmette), ma la sua opera va proseguita, e sono contento di vedere così tanta gente riunita per rendergli omaggio. Per quello che posso dire io, era un liberale che pensava cose liberali, ma io l’ho conosciuto soprattutto come un gran signore, qualità non così comune. Al giovedì sera (quando va in onda il talk “Dritto e rovescio” su Rete 4, ndr) di persone gentili ne incontro poche. Raccogliere la sua eredità non sarà semplice, per tutto quello che rappresentava, per il suo stile, il suo modo di comportarsi, di ascoltare. Per quanto posso, se potrò dare una mano alla vostra Associazione, ritenetemi a disposizione».

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Il prof. Del Debbio ha quindi fatto una riflessione sul piano politico: «Oggi – ha osservato – non è difficile parlare di chi sta nella vasta area del liberalismo: la sinistra ha infatti preso due “ciabattate”, una a Roma e una a Milano. Un successo che il centrodestra deve però dimostrare di meritare. Sono al governo di Lazio, Lombardia, Veneto, Friuli, Liguria e Piemonte, praticamente tutto il Nord produttivo dove si fa la maggior parte del Pil. E sappiamo che senza creazione non c’è redistribuzione».

«Di liberali – ha aggiunto il giornalista toscano – c’è molto bisogno in un mondo politico dove dal seggiolone del potere si sviluppa una reazione chimica che fa venir fuori della colla che attacca le natiche alle poltrone». Del Debbio ha quindi commentato il preoccupante dato dell’astensionismo: «Quando vota un elettore su tre, il livello della patologia è avanzato. Il problema è molto semplice e lo misuro quando vado sui mercati e ci vado perché è lì che incontro le preoccupazioni: dei pensionati, dei disoccupati, delle famiglie. E’ molto meglio far parlare direttamente la gente di problemi reali, piuttosto che mettere a confronto i politici fra loro. La base elettorale non si fida dei politici, li sente lontani. Sapete quando si vedono i politici sui mercati? Solo quando ci sono le elezioni. I liberali sono importanti, dicevo, per difendere i diritti delle persone e delle imprese. Einaudi ci ha insegnato che non si dovrebbe fare nulla senza ricorrere al Parlamento, che è eletto dal popolo. Se si scorda questo, ti saluto. In Italia è dal 1951, con Ezio Vanoni, che non si attua una riforma fiscale. Spero che questo Governo la faccia, ma lo aspetto al varco».

In ricordo della serata – alla quale hanno partecipato numerosi sindaci e amministratori pubblici della provincia – all’illustre ospite sono stati donati il volume su Bartolomeo Rusca di Laura Riccò Soprani (Edizioni Banca di Piacenza) e “L’elogio del rigore” a cura di Corrado Sforza Fogliani, che raccoglie gli aforismi che Einaudi scrisse per il Corriere della Sera.

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