Nei giorni scorsi Comitato Barabasca-Careco ha depositato presso gli enti amministrativi partecipanti la Conferenza dei Servizi le osservazioni relative al progetto di nuova piattaforma logistica in area Barabasca Careco a nord della TAV lungo la provinciale per Cortemaggiore.
Le osservazioni sono state inviate a nome del Comitato ma sono state costruite attraverso un gruppo di studio formato dal Comitato, volontari della società civile, Legambiente e Italia Nostra.
Al di la delle osservazioni tecniche sulle quali diamo un sunto nel seguito, la cosa che vogliamo rilevare in prima battuta è l’evidente approssimazione e superficialità con la quale la documentazione relativa al progetto è stata redatta dalle società proponenti; evidenti copia e incolla presi integralmente da simili documenti redatti per altre aree geografiche senza nemmeno curarsi delle correzioni (Casalmaggiore ricorre più di una volta), la previsione degli scarichi su una fantomatica dorsale fognaria che non esiste e nemmeno è in progetto, la totale assenza di una valutazione dell’impatto di traffico che è definito “marginale” peccato che non essendo quantificato non si capisce come possa essere definito marginale, ed altre evidenti approssimazioni.
Le società proponenti, tutte società tutte con capitale sociale minimo ed evidentemente costituite al solo fine di condurre questa operazione immobiliare e senza alcuna finalità industriale, se dimostrano di non essere in grado di presentare un progetto accettabile probabilmente fanno sorgere dubbi sulla capacità di realizzare un progetto così ampio e complesso.
In particolare, questo intervento si configura come un secondo tassello di una grande piattaforma logistica di base in area Barabasca -Barabasca Careco dopo l’avvio delle attività di NewCold (con un importantissimo impatto paesaggistico dall’alto dei suoi 42 metri che ormai si vedono in tutta la loro imponenza. Dal 2020 i comuni di Fiorenzuola e Cortemaggiore stanno costituendo un vero e proprio Polo Logistico senza attivare alcuna delle procedure necessarie a valutare l’impatto complessivo di tale pianificazione.
Va in ogni caso stigmatizzato l’utilizzo di numerose e puntuali varianti – urbanistiche, di destinazione d’uso, di parametri di superficie fabbricabile incongrue rispetto a qualsiasi criterio di buona pianificazione del territorio; inoltre l’ormai rituale ricorso all’art. 8 DPR 160/2010 diventato uno strumento utilizzato da soggetti proponenti per mere operazioni immobiliari, in assenza di piani imprenditoriali per l’insediamento di attività di produzione o servizio: di fatto sostituendosi in modo fittizio alla normativa di pianificazione e rendendola superflua.
Altrettanto rituale alla presunzione che il 100% del traffico generato nel raggio di alcuni chilometri da un casello autostradale si riversi sull’autostrada è del tutto immotivato: è provato infatti che almeno il 30% si indirizza verso la viabilità ordinaria: Nel caso in esame significa riversare il traffico sul centro abitato di Cortemaggiore, dove NON è presente tangenziale ed il transito è necessariamente attraverso il centro storico, andando a peggiorare una situazione già critica. Si consideri che solo l’impianto New Cold, come pubblicizzato dalla stessa società attraverso un inserto editoriale sul quotidiano Il Sole 24 Ore del 14 u.s., genererà oltre 1.000 camion al giorno di traffico, il previsto nuovo impianto logistico con le sue 118 baie di carico e scarico produrrà non meno di ulteriori 1.000 camion al giorno su una strada sulla quale sii è potuto appurare dal conteggio automatico che il TGM (Traffico Giornaliero Medio) è di circa 15.000 veicoli totali, di cui l’82% circa sono veicoli leggeri (auto e commerciali), mentre il 18% rappresenta il traffico pesante quindi circa 3.000 camion al giorno. E’ emerso inoltre che la velocità media è particolarmente elevata (circa 80-90 km/h) per tutta la giornata, con punte notturne superiori a 100 Km/h.
In sintesi, da 3.000 si passerà con questi due interventi a 5.000 camion al giorno con velocità medie tali da rappresentare un pericolo evidente per la circolazione.
Si registra la totale ASSENZA di dati di analisi e la mancanza di una valutazione sul traffico complessivo, sugli inquinanti atmosferici e sulla PM2.5 generata, sull’aumento del rumore a causa dell’EFFETTO COMBINATO di questa nuova installazione di logistica di base in aggiunta agli insediamenti esistenti e alle future localizzazioni già previste.
Si registra la totale MANCANZA di considerazione delle reali dotazioni impiantistiche territoriali e delle loro condizioni; il sistema di fognatura e depurazione al quale il nuovo intervento recapiterebbe: non si tenta neppure di giustificare la possibilità di continuare ad avallare, in una delle aree più densamente popolate del pianeta, che le previste estensioni di nuovi impianti produttivi non necessitano della dotazione di un servizio fognario e di depurazione delle acque. É INACCETTABILE l’idea di utilizzare pozzi perdenti in attesa di una nuova dorsale fognaria, tanto più che né il comune di Fiorenzuola né quello di Cortemaggiore hanno in previsione la realizzazione di tale opera.
Non meno importante, le forme di compensazione sociale derivanti dall’operazione immobiliare risultano di ben poco conto rispetto all’impatto generato, da un lato e ai guadagni che l’operazione stessa ingenera dall’altro (come anche accaduto per l’operazione Barabasca-New Cold). É inaccettabile che ancora una volta la costruzione di una viabilità di servizio all’area oggetto dell’operazione immobiliare venga spacciata come una forma di vantaggio per il bene pubblico anziché come una necessità conseguente alla volontà di realizzare l’operazione stessa.
Il progetto non contiene alcun accenno al miglioramento viabilistico in prossimità dell’autostrada, che invece
è previsto a totale carico dei cittadini-contribuenti.
Lasciamo da ultimo che il progetto cita un impatto di nuovi posti di lavoro pari a 700-1.000 unità aggiuntive rispetto all’attuale. Questo può risultare per certo una valutazione tanto affascinante quanto bizzarra in totale mancanza di analisi e studi a suffragare tale previsione.
Il comitato Barabasca Careco non è di principio contro all’utilizzo dell’area per fini produttivi ma quello che chiediamo e pretendiamo dagli organi politici e amministrativi dei comuni di Fiorenzuola e Cortemaggiore e dagli imprenditori proponenti è che le progettazioni vengano fatte nell’ambito di una pianificazione territoriale non improvvisata e indirizzata solo a fini di speculazione immobiliare ma venga fatta per il bene complessivo del territorio e della popolazione con rispetto dell’ambiente e della sostenibilità. Soprattutto pretendiamo che le cose vengano fatte bene, non in maniera approssimativa e superficiale e soprattutto che i nostri tecnici sappiano vigilare e indirizzare perché la qualità dei progetti sia garantita per il bene della cittadinanza.
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