Riqualificare il settore della Logistica, ma nel segno del “consumo di suolo zero”, adottando, in caso di nuovi insediamenti, criteri stringenti in fatto di sostenibilità ambientale. Alternativa Per Piacenza, nella persona di Stefano Cugini, ha presentato una mozione per chiedere di misurare l’impatto ambientale in tema di espansione logistica. Una mozione che è stata modificata da quattro emendamenti presentati dal Pd nella persona di Sergio Ferri. Quattro emendamenti che però, secondo Cugini, non cambiano la sostanza: per questo motivo il consigliere ha mostrato piena apertura agli interventi del Partito Democratico in un clima di generale collaborazione. E così in consiglio comunale è andato in scena il dibattito su Logistica e impatto ambientale, con l’approvazione della mozione presentata da ApP.
“Il no a prescindere non lo trovo sensato. Una discussione fatta in modo intelligente, basata su numeri, guardando al mercato attuale ha invece un potenziale enorme”, commenta il sindaco Katia Tarasconi. “La Logistica, di per sé, sta andando incontro a cambiamenti enormi, molte aziende stanno tonando verso l’Italia. Si stanno facendo investimenti importanti sulla sostenibilità, le gru a gasolio saranno presto sostituite da gru elettriche, ci sono stipendi importanti: quindi dire no a prescindere è sbagliato, dobbiamo guardare ai numeri e chiederci cosa sarebbe Piacenza senza la vituperata Logistica?”.
“La tutela dell’ambiente è sacrosanta, ma dire a priori ciò che va e ciò che non va quando ancora non si conosce l’evoluzione non è corretto. Oggi la Logistica ha una qualità diversa rispetto agli inizi. La Logistica va governata, per essere sostenibile deve avere una componente sociale, economica e ambientale e su questo non si discute: quando questi tre requisiti ci sono vanno valutati. Vogliamo valutare ciò che man mano arriverà sul nostro territorio o vogliamo dire un no a prescindere?”, commenta Patrizia Barbieri.
“I lavoratori della Logistica non sono lavoratori poveri, sfruttati ed emarginati. Lo erano quindici anni fa. Oggi grazie ai sindacati si applicano i contratti collettivi, le filiere sono corte e soprattutto le battaglie sindacali non sono più difensive ma rivendicative. C’è un fermento che da anni non si vedeva. Qui si parla del rapporto tra ambiente e logistica. Sono i due i temi su cui intervenire. Il numero dei tir che devono circolare e quindi la qualità dell’aria da una parte, e consumo del suolo dall’altra, dal momento che i magazzini hanno grandi espansioni in orizzontale. Stabilimenti che le aziende possono abbandonare quando vogliono. Quindi noi non ci possiamo permettere di consumare suolo per un’azienda che magari dopo vent’anni se ne va. Dobbiamo creare il polo del ferro e si deve garantire che l’investimento non sia a breve termine”, commenta Boris Infantino, capogruppo del Pd.
“Non siamo quelli del no a prescindere, non abbiamo mai chiesto la chiusura del polo logistico. Come tutti chiediamo che la Logistica venga governata, e questo non è mai accaduto”, commenta Stefano Cugini, di Alternativa Per Piacenza.
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