Covid, strutture ricettive in ginocchio: turismo in calo del 65% e pernottamenti del 53%

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Piacenz@Economia Lavoro e Società presenta un’analisi delle conseguenze dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 sull’attività delle imprese del comparto turistico nel primo semestre 2020: arrivi e presenze in calo, anche se in misura inferiore rispetto ad altre realtà emiliano-romagnole.

LOCKDOWN E RESTRIZIONI: TURISTI -65%, PERNOTTAMENTI -53%. IL SETTORE ALBERGHIERO HA SOFFERTO PIU’ DI QUELLO EXTRA-ALBERGHIERO

Il settore turistico è stato uno dei comparti più colpiti a livello economico dalla pandemia in questi primi sei mesi del 2020. Il lockdown di marzo e in generale le restrizioni alla circolazione delle persone che hanno caratterizzato questo periodo hanno avuto infatti pesanti ripercussioni sull’attività delle imprese, con perdite consistenti di fatturato a causa della notevole contrazione dei flussi turistici, sia per motivi di svago che di lavoro.

Anche in provincia di Piacenza, nel corso del primo semestre di quest’anno il turismo ha accusato una fortissima contrazione degli arrivi e delle presenze, sebbene dai dati (ancora provvisori) della Regione si rilevi come il nostro territorio si sia comportato meglio rispetto alla media dell’Emilia-Romagna e alle altre province.

Confrontando il primo semestre 2020 con il primo semestre 2019, nel complesso degli esercizi ricettivi gli arrivi di turisti si attestano a 44.409, segnando una flessione di ben il 64,6% (-81mila), mentre i pernottamenti (le presenze) calano a 113.350 (-53,1%, pari a oltre 128 mila in meno).

I dati

In particolare, negli esercizi alberghieri sono stati rilevati 36.233 arrivi e 71.393 presenze, i primi in diminuzione sul 1°semestre 2019 del 63,9%, le seconde invece del 57,5%. Negli esercizi “extra-alberghieri” si sono registrati invece 8.176 arrivi, in diminuzione rispetto all’anno precedente del 67,2%, e 41.957 presenze, in calo del 43%.

Dal punto di vista della provenienza, i turisti italiani mostrano una flessione del 59,7% a livello di arrivi (37.310) e del 45,4% in termini di pernottamenti (97.573); mentre i turisti stranieri calano ancora di più, riducendo i volumi ad un quarto di quelli del 2019, -78,4% gli arrivi (7.099) e -74,9% le presenze (15.777).

L’incidenza media nel periodo considerato delle presenze straniere sul totale è stata del 14% (26% un anno prima), mentre quella delle presenze negli esercizi extra-alberghieri è stata del 37% (era il 30%).

L’analisi dell’andamento mensile evidenzia chiaramente anche a livello locale gli effetti delle restrizioni agli spostamenti degli individui messe in atto a livello nazionale a partire da marzo per evitare il propagarsi del contagio, con un minimo ad aprile (meno di 7mila pernottamenti) ed una successiva debole ripresa a giugno (circa 24mila, in coincidenza con l’allentamento del lockdown). Ricordiamo che i mesi di marzo e aprile avevano in passato mediamente un volume di presenze intorno alle 40mila, e giugno di circa 50 mila.

L’impatto della pandemia sul settore alberghiero

Molto forte in questi mesi è risultato l’impatto della pandemia in particolare sul settore alberghiero, più che su quello extra-alberghiero, oltre che – per ovvie ragioni – sulla componente estera della domanda.

A livello territoriale, i grafici evidenziano – relativamente agli arrivi e alle presenze registrati nel primo semestre 2020 – la distribuzione nei diversi ambiti che la statistica regionale utilizza per suddividere la nostra provincia, nonché le loro variazioni tendenziali.

I movimenti turistici in questo caso confermano, a livello di volumi, la consueta ripartizione, concentrandosi come sempre per quasi il 60% nel capoluogo Piacenza, ma soprattutto mostrano, relativamente agli scostamenti percentuali 2020/2019, la condizione di particolare sofferenza che ha vissuto il settore all’interno dei comuni collinari e dell’Appennino, con una contrazione dei turisti del 70% e dei pernottamenti del 60%. Nel capoluogo, ma anche a Fiorenzuola, la flessione è stata leggermente più contenuta, rispettivamente attorno al 60% e al 50%.

Analizzando infine i dati in un’ottica di lungo periodo, cioè rispetto al primo semestre 2011 (quando gli arrivi superavano le 131 mila unità e le presenze le 263 mila) – si può osservare come il turismo piacentino, nel primo semestre 2020, a causa della pandemia abbia completamente annullato la fase di recupero vissuta dal comparto a partire dal 2013, portando gli indici a livelli di poco superiori al 30% con riferimento agli arrivi e al 40% per quanto riguarda le presenze.

E’ atteso ad ogni modo un “rimbalzo” per il 2021, quando l’avvio della campagna vaccinale a livello globale e il conseguente progressivo allentamento delle restrizioni dal punto di vista degli spostamenti, permetteranno al settore turistico di riprendere più normali livelli di attività.

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