Lockdown, cambia il mondo della droga; per chi ha una dipendenza da sostanze stupefacenti, ma anche per chi ne faccia solo un uso “ricreativo”. Per il consumatore, dover rispettare le limitazioni sulla mobilità durante questa pandemia, può essere una sfida difficile.
Le modalità di cessione dello stupefacente evidentemente sono dovute cambiare, spingendo spacciatori ed acquirenti a modificare le loro abitudini. Si ricorre ad “app” di delivery o comunque a piattaforme social, che l’Arma dei Carabinieri sta attentamente monitorando.
Inoltre i problemi sono legati alla forzata vita in casa, alla difficoltà di spostamento, alle sostanze illegali che potrebbero col tempo diventare difficili da reperire. Elementi che possono creare un corto circuito in chi non riesce a smettere di fare uso di droghe o quantomeno a provare a ridurne l’uso.
Del resto la tossicomania deve comunque fare i conti con le inevitabili crisi di astinenza che colpiscono gli assuntori. Questi sono spesso scompensati anche a causa di irregolare assunzione di farmaci prescritti da personale sanitario dei SERT.
Nell’ambito di questo triste fenomeno, ultimo in ordine di tempo è un episodio di cui si sono occupati i carabinieri del Comando Provinciale nella giornata di ieri.
Per due volte, alle 22,30 circa ed ancora quasi a mezzanotte, i carabinieri di Piacenza sono intervenuti a Borgonovo, presso l’abitazione di un giovane di 26 anni, nato a Castel San Giovanni, tossicodipendente. Il ragazzo stava dando in escandescenze forse per una crisi di astinenza.
La sorella a questo punto chiamava immediatamente il numero di pronto intervento 112. Sul posto si recava subito dopo la pattuglia dei militari della Stazione di San Nicolò; insieme al 118 tranquillizzavano il giovane, che nel frattempo si mostrava calmo e collaborativo.
Verso mezzanotte, però, la donna chiedeva ancora una volta ausilio perché il proprio familiare, colto nuovamente da una crisi, litigava in casa con tutti i propri congiunti; per quanto riferito, girava nudo ed aveva intenzione di uscire di casa.
Presso l’abitazione accorreva questa volta la pattuglia della Stazione di Castel San Giovanni i cui militari provvedevano a tranquillizzarlo, accompagnandolo poi in caserma per meglio chiarire la vicenda. Il tossicodipendente assumeva la terapia farmacologica che era solito assumere, dopodiché veniva riaccompagnato a casa.
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