L’inverno demografico italiano e un occidente sfiduciato che ha riscoperto l’incertezza, segnato dal venir meno di promesse generazionali e un’Italia segnata da questo evento, una vera e propria bomba pronta ad esplodere. Massimiliano Valerii, direttore generale del Censis, ospite del consiglio generale di Confindustria Piacenza nella serata di lunedì 11 dicembre, scatta una fotografia allarmante sul futuro della società.
Il presidente di Confindustria Piacenza Francesco Rolleri ha tracciato l’andamento dell’economia piacentina: “Nel 2023 abbiamo superato le previsioni, dimostrando una grande resilienza. Guai a dare questo risultato per scontato, Piacenza se l’è guadagnato sul campo affrontando le tante sfide poste dal quadro economico e geopolitico. Davanti a noi abbiamo ora un rallentamento fisiologico in Europa, attutito però dai risultati sopra le attese di Cina e Stati Uniti”.
Valerii riprende i dati del 57esimo rapporto Censis: “La popolazione italiana invecchia, la natalità crolla progressivamente e la variazione dei residenti è già negativa dal 2014: non ha più senso parlare di piramide demografica, ormai osserviamo un cono rovesciato. Si è già ridotta la fetta di donne in età fertile: se anche da domani tutte le donne si svegliassero e facessero tre figli ciascuna non si riuscirebbe comunque ad evitare la discesa. Siamo seduti su una bomba pronta ad esplodere”.
Valerii parla di un naufragio di tre grandi narrazioni in occidente: “Il sogno di una Europa unita senza frontiere si è schiantato con il fallimento della governance comunitaria rispetto al rallentamento della crescita del Pil e delle grandi migrazioni. Ci siamo scontrati con gli effetti collaterali della globalizzazione, che ci illudevamo avrebbe riservato solo benefici. E poi Internet: invece di diffondere conoscenza abbiamo violazioni della privacy, oligopoli, fake news e censura. Se sommiamo questi elementi comprendiamo lo spettro della sfiducia che aleggia nell’occidente”.
Valerii si sofferma sulla rottura della promessa tra generazioni: “Per la prima volta i figli non si trovano in una condizione economica migliore rispetto a quella dei propri genitori. La sensazione di avere dato più di quanto ricevuto porta all’emergere di una “società del rancore” e ci sentiamo minacciati dalle economie emergenti. L’Indonesia ha superato il Pil italiano già nel 2011: cominciamo a realizzare che prima o poi qualcuno ci spodesterà dal centro della storia. L’elettorato va in cerca di protezione, la nascita dei movimenti populisti è legata anche a questo sentimento. Solo capendo questi fenomeni e grandi cambiamenti si potranno affrontare le sfide che ci attendono”.
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