E’ risultata ancora in calo, nell’ultimo trimestre del 2024, la produzione della manifattura piacentina.
I dati, infatti, parlano di una diminuzione dello 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2023; un dato negativo che, comunque, si è rivelato meno pesante rispetto al -1,5% del trimestre precedente e largamente al di sotto della flessione media registrata in Emilia-Romagna, che è stata del 3,2%.
A evidenziarlo sono le analisi dell’ufficio Studi e statistica della Camera di commercio dell’Emilia sui risultati dell’indagine congiunturale del sistema camerale sulle piccole e medie imprese.
Il calo dei volumi, secondo queste analisi, non ha però portato in terreno negativo il fatturato che, grazie al traino dei mercati esteri (+4,0%), è risultato in crescita dello 0,4% a fronte di un dato regionale che parla di una flessione del 2,8%.
Gli ordinativi totali – secondo le analisi della Camera di commercio dell’Emilia – sono risultati in flessione del 4,8% (in calo del 2,7% il dato regionale) e le settimane di produzione assicurate dalla consistenza del portafogli ordini si sono attestate a 20,8 (12,4 il dato medio regionale), mentre il grado di utilizzo degli impianti è stato del 78,9% contro il 73,9% regionale.
A proposito delle previsioni per l’andamento della produzione nel primo trimestre 2025, il 51% delle imprese ipotizza stabilità generale, il 21% un aumento e il 28% una diminuzione.
Per quanto riguarda le previsioni sugli ordinativi, il 50% ipotizza stabilità, il 20% aumento e il 30% diminuzione, valori che – se riferiti ai mercati esteri – evidenziano una stima di 59% per la stabilità, 29% per l’aumento e 12% per il calo.
Decisamente poco incoraggianti le previsioni sull’andamento del fatturato; solo il 13% delle imprese, infatti, ipotizza una crescita, mentre il 47% prevede stabilità e il 40% un calo.
L’artigianato appare in particolare sofferenza alla fine del quarto trimestre 2024 rispetto al medesimo dell’anno precedente. Il peggioramento delle condizioni si evidenzia, in questo caso, con un calo nella produzione del 4,7% (in linea con quello medio regionale del 4,6%, sebbene migliore del -6,7% registrato nel trimestre precedente), oltre ad una flessione degli ordinativi totali del 5,7%.
Il fatturato complessivo evidenzia un calo in linea con quello medio regionale del 4,0% (era -7,9% a fine settembre), trainato negativamente al ribasso dai valori realizzati dall’artigianato sui mercati esteri (-11,9%), mentre a livello regionale il fatturato estero registra un calo dell’1,0%.
Le settimane di produzione assicurata dalla consistenza del portafogli ordini alla fine del quarto trimestre sono 8, in linea col dato medio regionale, mentre il grado di utilizzo degli impianti è 65,3%, inferiore al 69,4% regionale.
Secondo le previsioni di produzione per il primo trimestre 2025, il 57% delle imprese artigiane ipotizza stabilità, il 15% aumento e il 28% un calo. Per quanto riguarda gli ordinativi, il 56% ipotizza stabilità, il 9% aumento e il 34% diminuzione; valori che – se riferiti ai mercati esteri – evidenziano una certa fiducia nella stabilità (81%), timori di calo per il 19%, ma nessuna ipotesi di crescita. Sul fatturato ci sono previsioni di crescita per il 15% delle imprese, di stabilità per il 52% e di calo per il 33%.
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