“Leroy Merlin ha dato atto ai lavoratori di Castel San Giovanni di aver svolto correttamente i loro compiti per far prosperare l’azienda, ma che nonostante questi sforzi, il sito piacentino non rientra più nei loro piani strategici di sviluppo per l’Italia”. Lo scrive in una nota il sindacato Si Cobas, al termine del secondo incontro tenutosi oggi in prefettura. In altre parole, l’azienda avrebbe confermato la volontà di lasciare Castel San Giovanni, operazione che interesserebbe ben 500 lavoratori.
A seguito della annunciata volontà di Leroy Merlin di chiudere il sito di Castel San Giovanni nel prossimo gennaio, che comporterebbe la perdita del lavoro per 500 famiglie, il sindacato S.I.Cobas ha intrapreso da tre settimane uno sciopero e azioni di protesta su tutto il territorio nazionale, tanto sui punti vendita quanto sui magazzini di Leroy Merlin in cui era stata reindirizzata la merce precedentemente lavorata a Castel San Giovanni.
Oggi si è tenuto un secondo incontro presso la Prefettura di Piacenza, sede in cui Leroy Merlin aveva richiesto la sospensione degli scioperi e delle azioni di protesta sui negozi e sui magazzini di Mantova e Settala. Il S.I.Cobas aveva rimandato al mittente la richiesta, dato che l’unico strumento nelle mani dei lavoratori per difendersi è lo sciopero ed era inoltre chiaro che ciò avrebbe dato tempo alla multinazionale di assumere nuovi lavoratori presso gli altri siti in grado di sostituire quelli attuali, che costano a Leroy Merlin il doppio. Al contrario, il sindacato rivendicava che sui nuovi siti venissero messi a lavorare gli operai attualmente impiegati a Castel San Giovanni.
Questa richiesta, tuttavia, è stata respinta da Leroy Merlin in sede prefettizia, dimostrando che l’interesse è diminuire i costi del lavoro.
I sindacati hanno anche richiesto quale fosse la causa reale della chiusura. A tale quesito, Leroy Merlin ha dato atto ai lavoratori di Castel San Giovanni di aver svolto correttamente i loro compiti per far prosperare l’azienda, ma che nonostante questi sforzi, il sito piacentino non rientra più nei loro piani strategici di sviluppo per l’Italia.
A fronte di tale considerazione per noi irricevibile, il S.I.Cobas ribadisce che la lotta proseguirà in quanto solo attraverso essa e il condizionamento del lavoro nel picco natalizio si può tenere aperta una finestra di speranza per i lavoratori.
Nella giornata di domani, alle ore 9:30 presso il magazzino di Castel San Giovanni, si terrà una conferenza stampa alla presenza dell’On. Ascari e dell’europarlamentare Pignedoli che hanno dimostrato sensibilità rispetto alla enorme crisi sociale che genererebbe la perdita di 500 posti di lavoro: il fine è portare tanto nel parlamento nazionale quanto in quello di Bruxelles la vicenda Leroy Merlin e porre in discussione il modello di sviluppo della logistica aggressiva, che apre e chiude a piacimento sbarazzandosi dei lavoratori.
domani mattina, 11 novembre c. m., una delegazine del Gruppo territoriale di Piacenza del M5S andrà a Castelsangiovanni presso il magazzino di Leroy Merlin a sostenere l’attività del sindacato Si Cobas e lo sciopero dei lavoratori dell’ azienda contro i tagli di personale previsti. Saranno inoltre presenti la deputata Stefania Ascari e l’ europarlamentare Sabrina Pignedoli che porteranno le istanze dei sindacati e dei lavoratori dell’ azienda direttamente nell’ emiciclo di Montecitorio e a Strasburgo. Con questa iniziativa il M5S si conferma per l’ennesima volta partito veramente vicino ai problemi della gente e dei lavoratori in particolare.
Per il sindacato Cisl era presente Salvatore Buono della Fit Cisl: “Dopo una lunga discussione abbiamo deciso di organizzare un incontro in sede aziendale lunedì prossimo alle 15. Abbiamo chiesto comunque di modificare l’organo industriale per far sì che ci sia un futuro per questi lavoratori o comunque trovare soluzioni che impattino il meno possibile”.
“L’azienda ha ribadito quello che aveva già comunicato in precedenza. E’ disposta a trovare soluzione, ma in un momento in cui non ci si fa la guerra. Ha chiesto di interrompere le azioni di protesta per iniziare una trattativa. Noi ci siamo resi disponibili, anche in vista dell’incontro di lunedì”.
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