“Il nostro progetto era buono e lo dimostra il fatto che il Senato ha votato all’unanimità il disegno di legge. Proposta per frenare le violenze contro medici, infermieri e operatori sanitari. Ora attendiamo il passaggio alla Camera per farlo diventare legge”. Lo afferma la deputata della Lega, Elena Murelli. Murelli è soddisfatta per un testo, che ha voluto il Governo precedente, che prevede pene più pesanti per il personale che viene aggredito; e anche l’istituzione di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie.
“La Lega è sempre molto attenta alla sicurezza di chi svolge professioni delicate, a partire dalle Forze dell’ordine”, ribadisce la parlamentare. “Per arrivare anche alla sanità, dove sono sempre più frequenti aggressioni e minacce, tante volte da parte di immigrati, a medici e infermieri. E tra i più a rischio ci sono coloro che operano nei pronto soccorso; anche se insulti e aggressioni verbali non risparmiano chi lavora agli sportelli. In Emilia Romagna, il presidente Bonaccini non si è preoccupato di questo problema, limitandosi ad applicare le direttive nazionali per l’accesso al pronto soccorso. Chiederemo che in ogni ospedale della regione, anche i più piccoli, venga ripristinato il posto di polizia. A Piacenza, ad esempio, non c’è più il poliziotto in ospedale da 5 anni. Quando venne tolto, la Lega sostenne la protesta del sindacato degli agenti Siap».
La soddisfazione del sindacato Siap
Ottima la notizia diffusa dalla Deputata Murelli attinente il progetto di una nuova legge che tuteli gli operatori sanitari impegnati quotidianamente in prima linea e ottimo l’impegno di proseguire in tal senso con un altro progetto politico teso al ripristino del presidio di Polizia presso gli Ospedali . il siap, quando venne chiuso a Piacenza, l’11 novembre del 2014, effettuò un volantinaggio di protesta con il supporto dell’allora Segretario Confederali Uil Massimiliano Borotti e il consigliere Regionale Matteo Rancan. Siamo ancora convinti che quel posto di polizia non doveva essere chiuso in quanto, come avevamo affermato allora, l’ospedale è una “città” da presidiare dove lavorano persone che devono essere tutelate nel loro delicato, importante e difficile compito e, nello stesso tempo, vanno tutelate le persone che vivono in quella struttura e, in quanto sofferenti, hanno ancor di più bisogno di tutela . pertanto, speriamo che tutto ciò consenta una svolta .
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