Le riprese del film “La Strega di Baratti” a Bobbio. Nonostante il Covid-19 e tutte le difficoltà che ne conseguono, anche stavolta Bobbio, il Borgo dei Borghi, mantiene uno stretto rapporto con il cinema diventando meta preferita dei set cinematografici.
E’, infatti, il tv-film “La Strega di Baratti” lungometraggio ad essere ospitato nella sua bella cornice. Destinato a diventare anche una miniserie Tv, creata da Laura Groppi e Ornella Righi e diretta da Gianpaolo Saccomano (già autore di Saturnales e Nero Fiorentino), pur avendo una sostanziale ambientazione medievale nello stupendo golfo di Baratti e nei territori di Populonia e Piombino, ha utilizzato come set contemporaneo alcuni luoghi simbolo di Bobbio.
Le riprese si sono tenute infatti nella giornata di venerdì 21 Agosto interessando il Ponte Gobbo, la Sorgente Termale Rio Foino, Piazza San Colombano, Piazza del Duomo e alcune vie del centro storico.
Le scene in questione, riprese da Roberto Rastellini, passeggiate tra le colorate vie del centro storico di alcuni attori e figuranti, alcuni in costume medievale, hanno attirato la curiosità dei passanti e negozianti, in piazza Duomo c’è stato pure un romantico ballo.
“La strega di Baratti” che prende spunto da un eccezionale ritrovamento archeologico, racconta, in parallelo temporale, la storia di due donne (una del medioevo e una dei nostri giorni) che si sentono in “risonanza” – connesse, come se esistesse un fil rouge che va al di là del tempo e dello spazio – e ricostruisce la possibile causa della strana sepoltura di questo personaggio femminile, vissuto forse nel XIII secolo, vittima della superstizione popolare e così temuto dalla popolazione da essere addirittura inchiodato e sepolto con una manciata di chiodi nella bocca.
Il lavoro cinematografico/televisivo, prodotto dall’associazione piacentina Spazio Tesla diretta da Alberto Negri, elabora alcune teorie sia sul concetto del tempo sia sul concetto dell’anima; argomenti sempre più attuali per la nuova valenza che la fisica moderna gli attribuisce, per il risvolto che la visione dell’anima sta dando anche al concetto di Medicina, Cura e Guarigione, punto centrale su cui l’associazione Spazio Tesla opera da anni.
Un’altra occasione, insomma, per vedere all’opera una troupe che omaggia le bellezze di Bobbio e del piacentino, territori che con grande disponibilità si sono prestati a far da sfondo ad una vicenda drammatica, a cavallo tra fantasy e realtà storica.
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