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Le Fave di San Colombano: prosegue il progetto di rilancio della De.Co. di Vicobarone di Ziano

“Il convegno dedicato alle Fave di San Colombano organizzato nella giornata del primo di dicembre vuole essere un punto di partenza per promuovere questo prodotto De.Co. nel tentativo di riportarne la coltivazione e l’uso alimentare”. Questo il messaggio che l’amministrazione comunale di Ziano Piacentino, attraverso le parole del sindaco Manuel Ghilardelli, ha voluto lanciare al termine della giornata di studi organizzata a Vicobarone. Al tavolo, organizzato all’interno di un programma in cui tutte le associazioni del territorio hanno proposto numerose attività e intrattenimenti nell’area giochi della frazione di Ziano, hanno partecipato anche Renato Girometta, dell’associazione Pe’ d fèr, Matteo Balderacchi, dell’accademia della Cucina Piacentina e Vincenzo Tabaglio, professore associato di Agronomia e Coltivazioni Erbacee dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Le Fave di San Colombano, la narrazione

A Girometta, storico locale, il compito di riportare la narrazione orale di questa tradizione che nasce dalla leggenda legata al passaggio di San Colombano. “Pare – ha ricordato Girometta – che il santo sia passato a Vicobarone un migliaio di anni fa, attorno all’813, in un periodo di grande carestia. Vista la miseria Colombano chiese alla popolazione se avesse seminato le fave, suggerendo di andarle a raccogliere. Con scetticismo la popolazione si recò al campo e trovò le fave mature, sconfiggendo così la fame. Questa leggenda tramandata anche con una piacevole filastrocca in dialetto e quel campo indicato dal santo, che si trova di fronte al cimitero, prende il nome appunto di San Colombano”.

Le Fave di San Colombano, utilizzo in cucine

Balderacchi, dopo aver parlato dell’utilizzo in cucina e di come sono trattate le fave nei vari ricettari della zona è passato ad uno show cooking, in cui ha mostrato come preparare il piatto con fave e cotiche che poi è stato servito durante la giornata negli stand allestiti dalle associazioni nell’area giochi di Vicobarone. “Adesso, cucinare questi piatti richiede tempo – ha spiegato il rappresentante della Cucina Piacentina – e forse per questo motivo si sono persi. Immagino che il più delle volte questo compito sarà affidato a un ristoratore che avrà più pazienza e cura nella preparazione”.

Le Fave di San Colombano, le caratteristiche del prodotto

Il professor Vincenzo Tabaglio ha trattato l’argomento con un taglio più scientifico e ha ricordato le varie qualità e le caratteristiche del prodotto. “Mi fa ovviamente piacere essere qui anche a parlare di un prodotto non troppo conosciuto – ha detto Tabaglio – spero che questo incontro possa essere il primo ed è auspicabile che prosegua questa attività del Comune nel tentativo di riportare in uso la coltivazione, lanciando la creazione di un censimento di chi coltiva le fave e quindi chiedere ai privati, anche nei propri orti, di piantare questi semi per riportare in auge questa preparazione, coinvolgendo agriturismo e ristoranti per inserirli nella proprie carte”.

Le Fave di San Colombano, le conclusioni

“Vorrei ringraziare tutti i presenti e i nostri relatori e soprattutto il Caf di Vicobarone che è padrone di casa e in questa giornata ricca di iniziative ci ha permesso di trovare spazio per questo incontro culturale – ha concluso Ghilardelli -. Grazie anche a Renato Girometta e Carlo Ferrari per la determinazione con la quale hanno voluto dare impulso a questo progetto e al professor Ettore Capri che ci ha seguiti fin dall’inizio ma non è riuscito ad essere presente oggi. L’impegno dell’amministrazione sarà quello di cercare e attingere a finanziamenti per reimpiantare questa varietà e per promuovere altri studi”.

Al termine del convegno proiettato anche il corto “Storie di fave e altro ancora” realizzato dalla scuola primaria di Ziano Piacentino e vincitore del premio Cineclub Piacenza 2022.

Le associazioni presenti

La giornata, oltre al convegno, ha visto la partecipazione di tante associazioni e volontari che hanno portato alla presenza di una trentina di espositori, intrattenimento per i più piccoli (con laboratori di pasticceria, artisti di strada e l’arrivo di Babbo Natale), stand gastronomici con prodotti tipici (e la preparazione delle fave con le cotiche). Gli attori di questa collaborazione sono stati l’amministrazione comunale di Ziano, Pro Loco di Ziano, Pro Loco di Montalbo, associazione Culturale Pe’ d fèr, Avis sezione di Ziano Piacentino, Alpini Gruppo di Ziano, CAF Vicobarone e Accademia della Cucina Piacentina. L’iniziativa culturale rientra all’interno del progetto di Turismo delle Radici per il quale il Comune di Ziano Piacentino ha ottenuto un contributo grazie al bando promosso dal Ministero degli Affari Esteri e dal Ministero della Cultura e finanziato da Next Generation Eu.

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