Lavori socialmente utili per scontare il reato, si allarga l’intesa tra CSV Emilia e la Diocesi – AUDIO

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Scontare la pena, per reati meno gravi, offrendo lavori e attività socialmente utili alla comunità. Perché la pena non sia solo castigo ma anche reinserimento. Dall’anziano che ha redatto l’archivio della biblioteca di una parrocchia al giovane che ha insegnato ai bambini a giocare a calcio, passando per l’uomo di mezza età che ha imbiancato le pareti di un oratorio. Una pratica che si chiama “messa alla prova” e che l’autore del reato può praticare per enti pubblici o religiosi.

Questa mattina CSV Emilia ha sottoscritto un protocollo con la Diocesi che permetterà di ampliare ancora di più i luoghi candidati a questa pratica. “Grazie a questo protocollo coinvolgeremo un numero ancora maggiore di parrocchie e strutture religiose allargando la platea di chi può aderire. Se una persona abita in provincia, per esempio, e per il reato commesso si è visto ritirare la patente potrà rivolgersi a qualche struttura vicino a casa”, commentano Laura Bocciarelli, Vicepresidente di CSV Emilia ODV, e il vescovo Adriano Cevolotto.

La “messa alla prova”

Con la sospensione del procedimento, l’imputato viene affidato all’ufficio distrettuale di esecuzione penale esterna per lo svolgimento di un programma di trattamento che prevede come attività obbligatoria e gratuita l’esecuzione di un lavoro di pubblica utilità in favore della collettività che può essere svolto presso istituzioni pubbliche, enti e organizzazioni di assistenza sociale, sanitaria e di volontariato, parrocchie e l’attuazione di condotte volte all’eliminazione delle conseguenze dannose o pericolose derivanti dal reato.

CSV Emilia – spiega Bocciarelli – è impegnato a promuovere nel territorio piacentino un modello di giustizia sociale che focalizza l’attenzione non tanto sull’aspetto afflittivo della pena, quanto su quello riparativo, di ricucitura dello strappo provocato dal reato”.

Con questo protocollo la Diocesi di Piacenza e Bobbio si impegna a promuovere tra le parrocchie, gli uffici e i servizi la possibilità di accogliere le persone in “messa alla prova” segnalate da CSV Emilia.

La nostra diocesi – spiega Cevolotto – condivide un’idea di giustizia basata sul rispetto della dignità trascendente dell’uomo. La giustizia diviene occasione di condivisione e arricchimento reciproco sia delle comunità parrocchiali, sia delle persone in “messa alla prova” attraverso percorsi di accompagnamento, riflessività e crescita che possano contribuire ad aumentare il benessere della comunità”.

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