Soresi (FdI): “Obbligare le baby gang a lavori socialmente utili”. No della giunta: “Baby gang e obbligare sono termini eccessivi, serve progettualità” – AUDIO

Lavori socialmente utili per i minorenni che si macchiano di reati. E’ la proposta avanzata da Fratelli d’Italia in consiglio comunale, volta ad arginare il “fenomeno delle baby gang“. Ad avanzare la proposta, nello specifico, è stata Sara Soresi. Soresi fa riferimento agli ultimi episodi di violenza avvenuti a Piacenza.

Nella nostra città ormai quotidianamente si verificano rapine, molestie, aggressioni, perpetrate comunque da giovani, anzi direi da giovanissimi, perché molto spesso sono proprio minorenni. Il fenomeno non solo preoccupa ovviamente le famiglie dei più giovani, ma crea disagio anche a molti commercianti che spesso sono destinatari di furti, di dispetti o semplicemente di molestie da parte delle cosiddette baby gang. E gli episodi si verificano praticamente tutti i giorni, anche per esempio in via XX Settembre. Al fine di combattere questo fenomeno o comunque di attenuarlo, a mio avviso sarebbe opportuno, come già avviene in alcuni comuni italiani finanziare progetti direttamente volti a una maggiore consapevolezza del fenomeno e comunque anche e soprattutto a una maggiore responsabilizzazione di chi si rende colpevole di questi comportamenti”.

Da rendiconto di gestione emerge un avanzo disponibile pari ad euro 9 milioni. Di conseguenza chiedo che si valuti la possibilità di destinare parte dell’avanzo disponibile risultante dall’approvazione del rendiconto di gestione 2024 alla realizzazione di interventi socio-educativi, anche mediante il coinvolgimento delle società sportive, volti al rafforzamento della prevenzione nelle aree in cui risulta più diffuso il fenomeno. Nonché alla promozione di giustizia riparativa, al fine di promuovere la rieducazione di questi ragazzi obbligandoli a prestare il servizio nelle case di riposo, nei centri per disabili o tramite lavori socialmente utili”.

La risposta dell’assessore Brianzi

Da parte della giunta, però, arriva parere negativo. L’assessore Francesco Brianzi illustra i motivi, partendo dall’impiego del termine “baby gang”. Brianzi fa riferimento anche alle parole del questore Ivo Morelli che in più occasioni ha ricordato che il termine “baby gang” tecnicamente non è applicabile ai gruppi fino ad oggi riscontrati nella nostra provincia. Partendo da questo presupposto, l’assessore Brianzi definisce i fatti recentemente avvenuti nel nostro territorio “microcriminalità” ed episodi di “disagio giovanile”.

Come il nostro Questore ha ricordato in più di un contesto c’è un tema terminologico. Usare la parola baby gang forse è un po’ eccessivo, rispetto ad alcuni fenomeni di microcriminalità e di disagio giovanile che viviamo sul nostro territorio e che le autorità preposte monitorano quotidianamente. In secondo luogo, c’è un tema di progettualità e di programmazione economica, perché l’applicazione dell’avanzo è uno strumento, ma c’è un tema di visione dell’amministrazione sulla sicurezza urbana”.

La sicurezza urbana si esercita non nell’applicazione estemporanea di un avanzo, ma nella progettualità che si concretizza in iniziative di concerto con la Regione Emilia-Romagna e non solo, anche con l’ANCI. In terzo ordine valutazione c’è il tema della giustizia riparativa e ci sono alcune parole, “obbligare i ragazzi” che sembrano una coercizione. Tra l’altro, non compete direttamente solo al Comune di Piacenza. Per questo motivo, pur non sottovalutando alcuni elementi che la consigliera ha esposto, anche positivi, come il coinvolgimento delle società sportive che stiamo mettendo in campo virtuosamente con risultati anche piuttosto sorprendenti, il parere della giunta è un parere contrario”.

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