Una mostra come una grande macchina scenica costruita con immagini scaricate da database globali. Un campionario infinito di rappresentazioni della Natura che ci offre una riflessione sulla Natura stessa.
Che cosa è la Natura? Che cosa sappiamo veramente della Natura? Che cosa vediamo quando guardiamo la Natura? Chi e che cosa muove le nostre emozioni verso la necessità del possesso delle immagini sulla Natura? A queste e a molte altre domande cerca di dare una risposta come un limone lunare, la mostra di Francesco Simeti (Palermo, 1968) che dal 23 settembre 2022 al 29 gennaio 2023 inaugura ufficialmente il programma Arte di XNL Piacenza, il Centro di arte contemporanea, cinema, teatro e musica della Fondazione di Piacenza e Vigevano, sotto la Direzione Artistica di Paola Nicolin.
Accanto a un’eterogenea selezione di lavori – collage, wallpaper, sculture, oggetti in ceramica, installazioni e opere pubbliche, frutto di più di venti anni di riflessioni sulla natura delle immagini – Simeti porta a Piacenza anche una nuova opera, pensata appositamente per le gallerie dedicate alle arti contemporanee di XNL: una macchina scenica, accogliente e immersiva – realizzata raccogliendo immagini da database digitali per la vendita di contenuti fotografici– che offre al pubblico una riflessione sulla Natura e su cosa spinge ad acquistarne le immagini. L’artista dà vita a una scenografia, a un marchingegno volutamente rudimentale che muove immagini patinate, rappresentazioni della Natura estremamente reali, come un filo d’erba, ma allo stesso tempo artificiali perché presentate sotto forma di fotografia.
Come un limone lunare è una opera–mostra affine alla ricerca di Francesco Simeti, che da anni alimenta un archivio di immagini tratte dalle fonti più disparate: dalle pagine di quotidiani agli erbari, dai taccuini rinascimentali all’iconografia rurale, dai manuali di agraria e botanica ai saggi di ornitologia e scienze naturali. Immagini che disegnano, nel loro insieme, un patrimonio visivo del paesaggio, negletto e ferito, dove le comparse e i gesti si ripetono in un’economia di relazioni che non abbiamo ancora compreso a fondo.
Ragionando sulla natura delle immagini, considerate comefossili del futuro, Simeti restituisce all’interno di questa nuova narrazione temi cari alla sua ricerca: la crisi ambientale, il dramma dei conflitti e i conseguenti spostamenti di persone, la compresenza di reale e artificiale, passato e futuro, fisico e digitale… ma “che cosa racconteranno queste immagini di noi?”
L’esposizione si arricchisce nel corso del tempo di un atelier d’artista ideato appositamente da Francesco Simeti e sviluppato durante la mostra da Enrica Carini.
Il public program di approfondimento sui contenuti del progetto è affidato alla curatela di EnLaboratoriocollettivo.
La mostra sarà accompagnata da una pubblicazione edita da Mousse Publishing con testi di Ippolito Pestellini Laparelli e Gianluca Concialdi.
Si ringrazia per la collaborazione al progetto la galleria Francesca Minini e Heallo.
Francesco Simeti (1968, Palermo) vive e lavora a Brooklyn (New York). Simeti è conosciuto per le sue installazioni site-specific che presentano scene esteticamente affascinanti che ad uno sguardo più attento rivelano contesti più complessi. Simeti si appropria di immagini tratte da quotidiani e riviste sollevando domande sulla vera natura e il ruolo che questo immaginario ha nella società contemporanea.
L’arte pubblica ha un ruolo fondamentale nella sua pratica artistica. Negli Stati Uniti ha lavorato a progetti commissionati da Percent for Art e Public Art for Public Schools a New York, il Multnomah county in Oregon e ha realizzato installazioni permanenti per le stazioni della metropolitana a Brooklyn e Chicago.
Tra le sue mostre personali: Francesca Minini, Milano (2021), Assembly Room, New York, (2019); Open Source Gallery, New York (2017); Galleria d’Arte Moderna, Palermo (2012); Artists Space, New York (2009). Le sue opere sono state presentate in occasione di mostre collettive tra cui: MACTE, Termoli (2022); Museo Civico di Castelbuono, Palermo (2019); ICA Singapore (2017); Palazzo Reale, Milan (2016); and Castello di Rivoli Museum of Contemporary Art, Turin (2014). Ha esposto alla Triennale di Milano (2014 e 2013). È rappresentato dalla galleria Francesca Minini di Milano. Dal 2010 collabora con Maharam a New York.
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