La Regione vuole rivedere i CAU? Murelli (Lega): “Poche idee e confuse”. Zanardi (FdI): “Non si può andare a tentativi”

Medici di famiglia

Centrodestra contro il CAU. Gloria Zanardi, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, interviene sui CAU rilevandone l’inefficienza e la necessità di un ripensamento in merito.

Zanardi afferma: “Quotidianamente mi pervengono segnalazioni in ordine alla totale inefficienza dei CAU che, invece che alleggerire e facilitare l’accesso dei cittadini alle prime cure, hanno oltremodo dilatato i tempi di attesa”

Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia rileva: “Fin dagli esordi il centrodestra ha sempre evidenziato come la duplicazione, di fatto, del Pronto Soccorso non fosse risolutiva dei problemi di gestione, anzi, poteva comportare ulteriori inefficienze, tuttavia la sinistra ha sempre snobbato tali considerazioni, andando dritta per la sua strada, tanto da fare dei CAU uno dei punti centrali dell’ultima campagna delle elezioni regionali – prosegue – e invece oggi? E invece oggi la stessa sinistra si è resa conto che le nostre critiche non si sostanziavano in sterili polemiche ma erano frutto di un’attenta analisi della realtà, tanto che anche il neo assessore alla sanità Massimo Fabi ha manifestato un palese ripensamento in merito”.

Zanardi conclude: “La salute dei cittadini deve essere priorità fondamentale – prosegue – a livello nazionale il Governo Meloni ha dato il suo concreto contributo, anche in termini finanziari, ma la Regione dovrebbe impiegare oculatamente ed adeguatamente i fondi  e non andare a tentativi sulle spalle dei cittadini”.

Murelli (Lega): “La Regione vuole riformare i Cau, poche idee e ben confuse

«Poche idee ma ben confuse». Così la senatrice della Lega, Elena Murelli, commenta l’ultima notizia della probabile chiusura o forse no dei Cau, la cui revisione è stata ventilata dall’assessore regionale alla Salute, Massimo Fabi . «Di sicuro registro il fallimento a livello di progettazione – afferma Murelli, che è capogruppo della Lega in commissione Lavoro e sanità in Senato – sia per quanto riguarda l’assistenza primaria sia per quella complessa. Il Pnrr stabilisce che 1400 case di comunità saranno pronte nel primo semestre di quest’anno e la notizia non era segreta, ma avrebbe dovuto essere nota alla Regione. Quindi ci saranno le forme di assistenza semplice (Afp) mono professionali dei medici di base e forme di assistenza complessa (Uci Cp) forme per assistenza sanitaria complessa con altri specialisti».

Un grande ruolo lo avranno i medici di medicina generale «che potranno supplire probabilmente bene a quelli che sono oggi i compiti del Cau. Nella scelta di cosa tenere aperto – commenta Murelli – ci si sarebbe aspettati una revisione delle attività. Basta avere un minimo di colloquio con i pazienti e si scoprirà che molti medici del Cau fanno soltanto da passacarte e, per medicina difensiva, spediscono i pazienti in visita specialistica. I paventati interventi di base spesso non vengono svolti: alcuni pazienti che in un Cau sono andati per un tappo di cerume, cosa non drammatica che può essere fatta da qualunque medico, sono stati spediti in consulenza Otorino all’ospedale di Piacenza. Ovviamente i tempi sono infiniti”.

“Altro tema è il possibile danno che è stato fatto: se un paziente si presenta con un dolore toracico, magari per un infarto al Cau di Podenzano. Deve aspettare che arrivi l’ambulanza da Piacenza (quando banalmente la sede della CRI a Podenzano è proprio sotto al Cau) e che lo porti all’ospedale dove il tempo medio di attesa circa un’ora in tutto. Ebbene, nella prima ora il tasso di mortalità estremamente elevato raggiunge il 30% e quindi la prognosi è fermamente legata al tempo».

Se il Cau non tratta le cose piccole oppure fa perdere tempo nelle cose importanti, «non ci vuole un genio per capire che – conclude Murelli – si deve intervenire riformando le prassi, scegliendo meglio alcuni medici, concentrandosi su possibili attività. Spiace dire che la Lega aveva previsto, insieme agli amministratori in conferenza sanità, un malfunzionamento degli stessi. Attendiamo di vedere se la nuova giunta regionale ne prenderà atto e come vorrà innovare il sistema tale per cui funzioni in modo efficace ed efficiente per i pazienti ma anche per gli stessi professionisti sanitari».

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