La questione Piazza Cittadella approda in Parlamento, Ascari (M5S) al ministro: “Interrompere i lavori”

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La vicenda di Piazza Cittadella approda in Parlamento. Nella fattispecie è stata l’onorevole Stefania Ascari, del Movimento 5 Stelle, a presentare un’interrogazione al Ministero della Cultura.

L’INTERROGAZIONE DI STEFANIA ASCARI

Dal 24 agosto 2024, un gruppo di cittadini e cittadine di Piacenza ha avviato una raccolta firme, sia tramite la piattaforma Change.org che in formato cartaceo, per opporsi alla costruzione di un parcheggio interrato in Piazza Cittadella a Piacenza, una piazza storica risalente al XIV secolo, adiacente al Palazzo Farnese, tutelata dal codice dei Beni Culturali.

In poco più di 20 giorni cittadini e associazioni hanno raccolto circa 30.000 firme, con un presidio permanente di cittadini e cittadine nell’area di cantiere, riuscendo temporaneamente a fermare i lavori di abbattimento degli alberi monumentali presenti sulla piazza.

Le critiche, gli alberi e il rischio archeologico

Il progetto comunale, prevederebbe la realizzazione di un parcheggio sotterraneo per 200 posti pubblici e 50 box privati, con l’abbattimento di 15 alberi secolari e la distruzione di reperti archeologici risalenti alla città antica di Piacenza, fondata da Romani, che si estendeva verso il porto fluviale del Po.

L’opera avrebbe suscitato numerose critiche da parte di associazioni ambientaliste e culturali, tra cui Legambiente e Italia Nostra, che avrebbero presentato un ricorso d’urgenza ex art. 700 cpc al Tribunale di Piacenza e due esposti alla Procura della Repubblica, uno  per violazione del vincolo sui Beni Culturali, in assenza di un’adeguata valutazione dell’impatto su un patrimonio storico e paesaggistico così rilevante, e uno per rischio abbattimento di alberi monumentali. Nel 2018 e 2019 erano state già inviate due segnalazioni per irregolarità del procedimento all’ANAC e, una nuova segnalazione è stata presentata nell’anno 2023.

Controversie legali e giudiziarie

La concessione dell’area di cantiere sarebbe stata affidata dal Comune alla società appaltatrice GPS Spa, la cui capogruppo, Final S.p.A., sarebbe coinvolta in precedenti controversie giudiziarie legate alla gestione di parcheggi in altre città italiane, tra cui una sentenza del TAR di Catania che avrebbe revocato una concessione per motivi legati a indagini penali e antimafia.

Vi sarebbero segnalazioni circa l’utilizzo di una fideiussione falsa da parte dell’appaltatore per la copertura dei canoni di concessione dei parcheggi e dubbi sulla bancabilità dell’appaltatore per il completamento dell’opera.

È notizia di cronaca recente secondo cui in seguito a controlli al cantiere di piazza Cittadella a Piacenza, i carabinieri dell’Ispettorato del lavoro avrebbero adottato un provvedimento di sospensione dell’attività per una ditta subappaltatrice, che prenderebbe parte al progetto della costruzione del parcheggio sotterraneo.

Il motivo del provvedimento sarebbe legato all’assenza dell’elaborazione del Pos (piano operativo di sicurezza), un documento che contiene le informazioni sulle misure di sicurezza da adottare nei cantieri e nelle unità produttive.

Verificare il rispetto dei vincoli storici, paesaggistici e archeologici

Si chiede di sapere quali misure il Ministro intenda adottare per verificare il rispetto dei vincoli storici, paesaggistici e archeologici in Piazza Cittadella, in relazione al progetto di costruzione del parcheggio interrato.

Se il Ministro sia a conoscenza delle eventuali irregolarità nella concessione dell’area di cantiere e nella gestione dell’appalto da parte della società concessionaria GPS Spa e della sua capogruppo Final S.p.A.

Quali iniziative il Ministro intenda intraprendere per garantire la tutela del patrimonio storico e paesaggistico della piazza e l’interruzione definitiva dei lavori, in attesa di una valutazione approfondita dell’impatto su un’area di così elevato interesse culturale e storico e valutare soluzioni alternative.

Se non ritenga opportuno promuovere un’indagine più ampia sulle concessioni rilasciate alle società del gruppo Final S.p.A., anche alla luce dei precedenti giudiziari che vedono coinvolta la capogruppo, al fine di assicurare trasparenza e regolarità nelle future concessioni di aree pubbliche.

Stefania Ascari M5S

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