La Pubblica Assistenza piange Tino Testa: “Un punto di riferimento”

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La Pubblica Assistenza piange Tino Testa. “In questo brutto periodo della storia italiana ci lascia un grande che rimarrà sempre nella storia del nostro movimento, della Pubblica Assistenza Croce Bianca Piacenza. Movimento di cui faceva parte e dell’intera provincia di Piacenza”. Lo annuncia la Pubblica Assistenza.

Oggi tutti i volontari piangono Tino Testa. Si tratta dell’ex primario all’ospedale di Fiorenzuola, direttore sanitario della Pubblica Assistenza Croce Bianca di Piacenza da oltre 15 anni. “Un punto di riferimento per la formazione di Anpas”.

“Aveva un’umanità e una professionalità unica che metteva a disposizione dei volontari, del prossimo e ovunque ce ne fosse bisogno. Ciao Tino, questo non è un addio perché con noi porteremo sempre il tuo esempio e i tuoi insegnamenti”.

IL RICORDO DELLA PUBBLICA ASSISTENZA

Il 28 Aprile si apre con una notizia tristissima per la comunità piacentina e fiorenzuolana, che vede tra le sospette vittime del Covid 19 anche il Dott. Ubertino Testa, emblema di quel Volontariato in divisa Arancione che tanto si sta spedendo per combattere già dai primissimi giorni questa drammatica pandemia su tutto il territorio provinciale.

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Il Dott. Ubertino Testa, ex Anestesista e Primario all’Ospedale di Fiorenzuola D’Arda, era Direttore Sanitario della Pubblica Assistenza Croce Bianca di Piacenza da oltre 15 anni ed un punto di riferimento per la formazione di ANPAS; era inoltre molto conosciuto nel suo pase, Fiorenzuola, in cui era attivo nella vita Sociale. Ciò che va evidenziato in mezzo a tutto questo però è molto altro; è il come era uomo. Sapeva affrontare tutto con un’umanità unica, accompagnata sempre dal sorriso.

Una delle persone più vicine al Dott. Testa anche in questo periodo di malattia è stato Paolo Rebecchi, Coordinatore ANPAS della Provincia di Piacenza che lo descrive così: “Tino è un uomo che ha lasciato l’impronta: era una persona professionale, decisa e sempre con la battuta pronta. Sono indimenticabili questi 15 anni, fatti di gioie, di emozioni, di qualche dolore, ma soprattutto di tanto aiuto rivolto a chiunque, sempre senza guardare il titolo o la carica sociale, e lui “sempre sulla strada con noi”, nel senso vero del termine. Ci ha insegnato molto non solo nel soccorso, ma soprattutto come uomo. E’ stato un esempio, una guida, un appoggio. Sono infinite le volte che lo abbiamo chiamato all’ultimo, magari nel cuore della notte per andare da qualche parte e la risposta era sempre la stessa, che si trattasse di andare a Piacenza per una visita o di accompagnare qualcuno che stava male in qualsiasi zona d’Italia (e non solo): “mi vesto e arrivo”. Rimarranno indimenticabili le assistenze ai Servizi Sportivi in Automedica, in cui passavamo ore ed ore a scherzare, ma sempre con la giusta attenzione a ciò che dovevamo fare. Un grazie va alla sua presenza anche nei momenti difficili di tante persone, al suo essere davvero portatore di valori del “Volontariato sano”.

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Anche in questo periodo un’altra persona che gli è stato vicino interessandosi sempre al suo stato di salute è stato l’amico fraterno Prof. Renzo Ruggerini che lo ricorda così: “avevo conosciuto Ubertino Testa, Tino per gli amici, quando nel settembre 1968 avevamo aperto all’Ospedale di PC la Rianimazione, allora situata in due stanze a lato del Pronto Soccorso. Già con i colleghi Cavriani e Testa era nata una viva collaborazione, anche perché sia io che Tino siamo stati allievi della Scuola Anestesiologica di Bologna diretta dal Prof. Carlo Cetrullo.

Ho potuto approfondire le mie conoscenze con Tino quando, ai primi anni 1980, mi è stato chiesto di presiedere l’Associazione “Anestesisti Rianimatori dell’Emilia Romagna “, già diretta e fondata dal Dott. Righini primario a Cesena. Questa Associazione aveva lo scopo di tenere aggiornati i colleghi della Regione circa le novità in continuo divenire trattandosi di una specialità medica nata da poco. Ai primi anni novanta il Dott.Testa aveva vinto il concorso di Primario a Fiorenzuola ed ha portato avanti la sua attività con serietà e impegno.

Andato in pensione ho poi ripreso i contatti con lui, quando, nel marzo 2006, sono stato pregato di entrare nel C.D. della P.A. Croce Bianca di PC, con il caro amico Prof. Carrara come presidente e il Dott. Testa già Direttore Sanitario della struttura.

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Con il Dott. Testa si sono iniziate inoltre nuove attività in particolare l’andata nelle Scuole della città a parlare di alcool, fumo e droghe. In questa nuova attività il Dott. Testa è sempre stato molto abile nel reperire su Internet filmati e diapositive atte a dimostrate i danni prodotti dall’abuso di queste sostanze sul nostro organismo ed in particolare sui giovani.

In sintesi posso dire di portare in me nella figura di Tino Testa l’immagine di un professionista serio, impegnato, oserei dire: esemplare, ideale.”

Lo ricorda con affetto anche il Prof. Fabio Fornari, attuale Vice Presidente della Pubblica Assistenza Croce Bianca di Piacenza: “ho conosciuto il dott. Tino Testa all’inizio del 1997 quando, laureato da pochi mesi, iniziai a lavorare presso la Divisione di Medicina dell’Ospedale di Fiorenzuola. Allora Tino era Aiuto Anestesista ed era già il punto di riferimento di quel Reparto di cui a breve sarebbe diventato Primario.

Ho sempre ammirato in Tino la grande umanità e affabilità nei rapporti con i colleghi e con i pazienti. Era capace di rendere semplici anche le problematiche più complesse e di affrontare con calma e razionalità le situazioni cliniche più urgenti e drammatiche. Sono queste le caratteristiche dei grandi medici che, grazie alla propria competenza e professionalità, sanno essere di grande aiuto ai pazienti e sono prodighi di insegnamenti anche per i giovani che, come era per me in quegli anni, iniziano a lavorare in ospedale.

Il ricordo di Tino è legato anche ad un evento per me e per la mia famiglia molto lieto ed emozionante. E’ stato lui ad assistere mia nuora nel 2011 durante la nascita del mio primo nipote. In questi ultimi anni, vissuti insieme in Croce Bianca, ho rivisto la persona sempre disponibile, competente e capace di sdrammatizzare anche le problematiche più difficili con la bonarietà e la generosità che lo hanno caratterizzato per tutta la vita. Grazie Tino per l’amicizia di cui mi hai sempre onorato, grazie per quello che, con tutta la tua attività professionale, hai donato all’Ospedale e ai cittadini della tua amata Fiorenzuola.”

Non sono neppure mancati i riconoscimenti ed i pensieri dai vertici Nazionali di ANPAS; a tal fine il Presidente Nazionale Dott. Fabrizio Pregliasco unitamente alla Presidente di ANPAS Emilia Romagna Miriam Ducci, lo ricordano con infinita stima professionale e simpatia.

Sgomenti per la notizia i diversi Presidenti delle Pubbliche Assistenze piacentine e della Regione Emilia Romagna che con i Coordinatori, i Volontari ed i dipendenti, si stringono a Croce Bianca in queste ore di estremo dolore.

VELODROMO DI FIORENZUOLA IN LUTTO PER LA SCOMPARSA DEL DOTTOR TINO TESTA

Fiorenzuola d’Arda (PC), 28/4(2020 – La grande famiglia del Velodromo di Fiorenzuola è in lutto per la scomparsa del dottor Ubertino “Tino” Testa, da molti anni parte dello staff medico del Velodromo e della 6 Giorni delle Rose, la manifestazione internazionale di ciclismo su pista che ogni estate porta nella cittadina fiorenzuolana atleti da tutto il mondo.
Una vera e propria festa di sport alla quale il dottor Testa (medico anestesista rianimatore classe 1942) prestava il suo preziosissimo servizio, come volontario, con grande professionalità, passione e umanità. Doti che facevano di lui un punto di riferimento, per gli atleti così come per tutti i membri dell’organizzazione, che perdono anche un grande amico.  

Così lo ricorda il dottor Luigi Marchetta, amico di una vita e collega nello staff medico del Velodromo: “Tino lascia un vuoto enorme. Perdiamo un medico straordinario e una persona eccezionale, che per molti, come il sottoscritto, è stata anche un amico insostituibile. La sua professionalità era pari solo all’umanità: presenza sempre discreta e rassicurante, capace come pochi di tranquillizzare chiunque gli stesse accanto, di trasmettergli fiducia, fossero pazienti o colleghi impegnati in delicati interventi. Tino aveva anche un cuore grande, come testimonia il suo fitto impegno nel volontariato, non solo alla 6 Giorni delle Rose, evento che amava e al quale ha prestato servizio per anni senza chiedere mai nulla in cambio, trasmettendo a tutti quella grande umiltà che lo contraddistingueva. Indossava con orgoglio la maglietta della manifestazione, si sentiva a tutti gli effetti parte della famiglia e, lo dico con grande emozione, ne era uno dei pilastri. In tanti hanno imparato qualcosa da Tino Testa e sono convinto che tutti loro lo porteranno per sempre nel cuore”.

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