Giovedì 14 aprile, la Polizia di Stato ha tratto in arresto due uomini, rispettivamente di 35 e 30 anni, di origine campana, per il reato di truffa aggravata ai danni di un’anziana signora e per il reato di resistenza a Pubblico Ufficiale. L’attività è nata a seguito di un efficace coordinamento e raccordo operativo tra le Squadre Mobili delle Questure di Piacenza e Cremona che, sin dalle prime ore dell’alba, a seguito dell’acquisizione di specifici elementi info-investigativi, avevano deciso di tenere sotto controllo due uomini che, a bordo di una Fiat 500 noleggiata, stavano pernottando da alcuni giorni in un albergo a Piacenza. Intorno alle ore 8, pertanto, i due sospettati si sono messi in viaggio, pedinati e costantemente monitorati dagli investigatori, finché, intorno alle ore 10, si sono diretti a Gadesco Pieve Delmona (CR).
Improvvisamente, uno dei due uomini è sceso dal veicolo, addentrandosi in un vicolo, da cui è uscito pochi minuti dopo, allarmando, così, gli operatori delle due Squadre Mobili. Gli investigatori, pertanto, hanno provato a fermare l’autovettura che si stava allontanando a forte velocità, ma, alla vista della Polizia, i due individui hanno lanciato un sacchetto dal finestrino, per poi tentare una vana fuga verso via Mantova. L’auto è stata fermata dopo pochi chilometri di fuga, mentre, subito dopo, è stato recuperato il sacchetto di cui si erano disfatti. All’interno son stati ritrovati numerosi monili in oro di ingente valore, tanto che, immediatamente, i poliziotti hanno verificato l’eventuale commissione di reati all’interno della via dove si era addentrato uno dei due soggetti.
È stato conseguentemente accertato che una signora di 85 anni era stata contatta telefonicamente nella mattina odierna da una persona che si era qualificata come avvocato e che sosteneva che il proprio figlio avesse avuto un grave incidente stradale e che, per evitare l’arresto, era necessario pagare la somma di 6500 euro in contanti o tramite preziosi. L’anziana signora, pertanto, comprensibilmente spaventata, è stata convinta a mettere tutto in un sacchetto ed attendere fuori dalla porta di casa l’arrivo di un sedicente operatore delle forze dell’ordine.
Cosìcchè, infatti, l’uomo successivamente individuato dagli investigatori, si è effettivamente recato a casa della signora, ritirando tutti i suoi monili in oro, che, fortunatamente, sono stati recuperati dal personale della Polizia di Stato e consegnati nuovamente all’avente diritto. I due uomini sono stati tratti in arresto per i reati di truffa aggravata e resistenza a pubblico ufficiale e posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Inoltre, al termine dell’operazione, i Questori di Cremona e Piacenza hanno emesso la misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno per 3 anni rispettivamente da Cremona e Piacenza. L’eventuale violazione del provvedimento del Questore costituisce una contravvenzione sanzionata con l’arresto fino a 6 mesi. La brillante attività della Polizia di Stato ha permesso di sventare una disdicevole truffa nei confronti di soggetti deboli, spesso raggirati dalla previsione di un danno ingiusto nei confronti dei propri cari.
“La Polizia di Stato è costantemente impegnata anche nella prevenzione di tale tipologia di reati con numerose iniziative, anche grazie ad una profonda e collaudata collaborazione con le Istituzioni locali. Si invitano pertanto tutti i cittadini a prestare particolarmente attenzione, contattando senza indugio il 113 in caso di sospetto di essere vittima di un reato, anche quando qualcuno si qualifica come un appartenente alle Forze dell’Ordine o come funzionari di Enti Statali o locali. Infatti, è sempre buona prassi verificare attentamente, ancor prima di aprire la porta, la motivazione della visita, verificando anche la presenza nelle vicinanze dell’autovettura di servizio e del tesserino di riconoscimento. Inoltre, nessuna Amministrazione pubblica invia dei propri operatori a domicilio per chiedere il pagamento in contanti e, tantomeno, tramite preziosi, per eventuali contravvenzioni, sanzioni o bollette. Prima ancora di aprire la porta della propria casa, infatti, in caso di sospetto, si possono contattare le forze dell’ordine che, come avvenuto in questo caso, sono sempre attente e pronte ad evitare il compimento di tale tipologia di reati”.
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