Kickboxing – Gaia Pappaterra (Yama Arashi) medaglia di bronzo ai Mondiali WAKO a Budapest

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Medaglia di bronzo iridata per la Yama Arashi, che torna dai Mondiali WAKO di kickboxing a Budapest con un alloro importante conquistato in maglia azzurra. La firma è quella di Gaia Pappaterra, a segno nella specialità Point Fighting, miglior risultato della spedizione piacentina (in gara con la nazionale italiana) che comprendeva complessivamente nove atleti.

Per lei, un esordio azzurro con i fiocchi, coronato con il podio nella categoria Cadetti (13-15 anni) al limite dei 60 chilogrammi. Nel suo pecorso, Gaia ha vinto due incontri, il primo con un netto e rotondo 10-0 a scapito della sudafricana Malaika Mgobhozi e il secondo contro la cilena Sofia Gonzales Verdejo, battuta con il punteggio di 18-8. In semifinale, il semaforo rosso è arrivato per mano della campionessa inglese Elle Hawkes, poi campionessa mondiale. Per la Pappaterra, un bellissimo esordio in maglia azzurra che conferma la giusta direzione intrapresa durante la stagione e che sarà di grande motivazione alla ripresa degli allenamenti.

Protagonisti in Ungheria anche i Cadetti Alessandro Dallavalle, Edoardo Ferrari, Nicolò Guarnieri, Matilde Cutaia e Layla El Hayek e gli Junior Dennis Floridia, Somaya El Hayek e Georgiana Mulea, quest’ultima in gara con la Romania.

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Davide Colla, tecnico azzurro del Point Fight 

“E’ stata un’annata  molto difficile ci sono molti Paesi che da anni hanno iniziato un progetto di miglioramento soprattutto a livello giovanile con lo scopo di raggiungere il nostro livello e ora invece siamo noi che dobbiamo lavorare sodo per stare al passo. Chiudiamo il campionato con 2 ori 5 argenti e 13 bronzi, lontani da come la storia ci abituati ma motivati per il futuro, sono certo che la nostra nazione storicamente molto forte in questo sport potrà tornare ai fasti di un tempo”.

Gianfranco Rizzi, direttore tecnico della Yama Arashi

“Ho seguito tutti i nostri ragazzi in diretta streaming e oggettivamente si poteva raccogliere un po’ di più. Abbiamo avuto sorteggi “maligni” che hanno spesso opposto i nostri giovani ai più forti atleti del ranking e – dato che nel nostro sport i tornei sono a eliminazione diretta – questo ci ha tolto qualche medaglia che avremmo meritato. Ovviamente questa non è una scusa, perché per vincere bisogna battere i più bravi. Tuttavia promuovo tutti i nostri ragazzi per l’impegno che hanno profuso e per le buone performance che hanno mostrato nei loro combattimenti. Erano quasi tutti alla prima esperienza in maglia azzurra e l’hanno saputa onorare”.

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