KickBoxing: il talento piacentino Davide Colla si racconta tra novità e programmi futuri
Un campione ha sempre una mentalità positiva, anche di fronte alle difficoltà e agli avvenimenti negativi imprevisti. Disagi inevitabili e che riguardano tutti, ma la forza sta nell’interpretarli positivamente, prendendo le possibilità che il cambiamento forzato impone. La quarantena generale imposta dall’emergenza-Coronavirus non ha scalfito il carattere d’acciaio di Davide Colla, asso piacentino della kickboxing classe 1995. Mercoledì sera il portacolori della Yama Arashi (che in carriera vanta sei titoli europei (di cui 3 senior), quattro Mondiali (uno senior) e dodici tricolori nel Point Fighting) è stato l’ospite nella diretta video federale su Instagram (#FIKBMSconVOI) venendo intervistato da Piero Giannico e con tantissimi saluti e domande da parte dei fan.
“E’ una bellissima iniziativa che tiene compagnia alle persone soprattutto nel nostro sport dove in questo periodo ci saremmo visti ogni week end nelle varie gare in programma e che non si sono potute disputare per l’emergenza sanitaria. Inoltre, è anche un’occasione particolare per chiedere curiosità e dettagli. In questo periodo dove siamo tutti a casa, infine, per me è stato molto bello ricevere l’affetto di così tante persone”.
Cosa fa Davide Colla durante queste giornate a casa?
“Vivo in famiglia a Piacenza, mia mamma è un’impiegata e opera da casa in smart working, mentre mio padre lavora in sede all’ASL della nostra città. I miei giorni preferiti sono il lunedì, il mercoledì e il venerdì, quando nel tardo pomeriggio facciamo una videochiamata di gruppo con Zoom con il nostro gruppo di kickboxing della Yama Arashi allenandoci un po’ tutti insieme. Inoltre, colgo l’occasione per studiare, visto che sto frequentando il corso di laurea magistrale di Biologia applicata alle Scienze della nutrizione a Milano”.
Fisicamente, su cosa ti concentri nel lavoro che puoi fare a casa?
“Cerco di fare almeno 20, 30 minuti di stretching al giorno, poi un quarto d’ora di lavoro aerobico seguito da un circuito di forza. Poi dedico circa venti minuti al lavoro tecnico per non perdere gli automatismi”.
Per uno sportivo la quarantena forzata può essere anche l’occasione per sviluppare meglio l’allenamento mentale?
“Non esiste periodo migliore sotto questo punto di vista. Tutti noi, sportivi e non, siamo giocoforza impegnati a conoscerci meglio in questo periodo che ci mette alla prova, quindi è un esercizio molto utile e che serve a tutti. In quarantena ho iniziato a praticare un’oretta di yoga e meditazione al mattino quando mi sveglio, per iniziare al meglio la giornata. Mi rilassa e fa molto”.
Il Coronavirus ha stravolto i calendari 2020 di tutti gli sport: che anno sarebbe stato per te e come diventerà?
“Ho un problema all’anca destra, che mi fa male soprattutto quando calcio con la gamba sinistra; ho stretto i denti per partecipare al Mondiale (poi vinto, ndc) e avevo in programma una visita per poi operarmi. Quando si potrà porterò avanti questo programma in quello che comunque sarebbe stato un anno di transizione per me”.
Cosa metti nel mirino invece?
“Mi piacerebbe difendere il titolo mondiale nel 2021, ho molti stimoli per questo”.
In cosa puoi ancora migliorare?
“C’è sempre da migliorare, mi piacerebbe impormi anche nelle categorie senza vincoli di peso. Il “trucco” è limare i punti deboli e mantenere i punti di forza. I miei? Ho sempre avuto difficoltà mentali contro avversari di spicco, sono contento perché al Mondiale sono riuscito a superare questa situazione. Ora voglio vedere se è stato solo una prestazione molto positiva nell’occasione o se sono miglioramenti consolidati”.
Infine, cosa faresti come prima cosa una volta “libero” da questa quarantena?
“Vorrei fare un viaggio con gli amici al mare, anche se poi in realtà non si sa neanche se sarà possibile tra un po’. Inoltre, in palestra vorrei riabbracciare tutti e fare una festa tutti insieme”.
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