“L’ottimismo è il profumo della vita”, diceva il poeta e sceneggiatore Tonino Guerra in un noto spot di oltre 20 anni fa e sembra che gli italiani, l’ottimismo, ce l’abbiano chi più chi meno nel DNA. Potrebbe essere descritto così il consumer sentiment degli italiani nel nuovo anno appena iniziato. Un ottimismo che si manifesta attraverso un calo significativo dal 2022 del numero delle persone pessimiste riguardo la situazione economica, famigliare e del Paese.
Sono diminuiti, infatti, coloro che percepiscono peggiore la propria condizione economica attuale: nel 2022 erano quasi 5 italiani su 10, nel gennaio 2024 erano poco più di 3 su 10 e a inizio 2025 sono poco più di 2 su 10. Tra questi ultimi troviamo gli italiani con un titolo di studio medio (il 31%) che non hanno un chiaro orientamento politico (il 35%) e con una mentalità “cospirazionista” (il 43%).
Emerge anche un 11% di italiani che dichiara la propria situazione economica famigliare migliore rispetto a un anno fa: il 14% sono uomini, il 15% ha una laurea e il 17% sono giovani di età compresa tra i 18–34 anni. Sono questi i primi dati sul “sentiment” dei consumatori emersi dal rilevamento del monitor continuativo di EngageMinds Hub – Consumer, Food & Health Research Center, Centro di ricerca in psicologia dei consumi e della salute dell’Università Cattolica*, che ha sede presso il campus di Cremona che in generale evidenzia come gli italiani abbiano mantenuto una fiducia, seppur cauta, riguardo la crescita dell’economia del paese.
Confrontando infatti i dati con quelli rilevati negli ultimi due anni, si conferma stabile la percentuale degli italiani positivi in merito alla crescita economica del Paese nei prossimi 12 mesi: nel 2023 era il 7%, nel gennaio 2024 il 10%, percentuale che si mantiene stabile anche nell’ultima rilevazione di novembre.
Scende invece (34% gen_2022 vs 32% nov_2024) la percentuale di quanti pensano che non andrà bene l’economia italiana nei prossimi 12 mesi. È ancora però un segnale del velato ottimismo rafforzato anche dal fatto che sale, sebbene di poco, la percentuale dei consumatori (9% gen_2024 vs 11% nov_2024) che pensano a questo momento come favorevole per acquistare beni più costosi come mobili ed elettrodomestici.
Guardando sempre al futuro poco più di 1 italiano su 10 ritiene probabile che nei prossimi 5 anni l’intero Paese godrà di un periodo di costante benessere, mentre poco più di 4 su 10 valuta che si incrementeranno disoccupazione e crisi economica.
Quest’ultimo sentiment negativo prevale in chi non ha un orientamento politico (il 56%), in chi afferma di preferire partiti di sinistra (il 59%) o che ha una mentalità cospirazionista (il 59%).
“L’indagine con i nuovi dati dell’Engage Monitor mostra un incremento sebbene minimo di tutti gli indici del consumer sentiment – dichiara Guendalina Graffigna, direttore del Centro di Ricerca EngageMinds HUB della Cattolica e responsabile scientifico dell’indagine -: dal 58% del gennaio 2024 si passa al 61% per quanto riguarda la condizione famigliare mentre per quella del Paese si sale dal 59% al 64%. L’indice sulle aspettative future in merito all’andamento economico cresce passando dal 57% di gennaio 2024 al 59% della nostra ultima rilevazione. Nonostante le guerre, l’inflazione e il ristagno di alcuni comparti produttivi – continua Graffigna -, la fiducia degli italiani ha tenuto registrando un sentimento generale caratterizzato da un delicato equilibrio tra ottimismo e preoccupazione. Questo clima è un riflesso della resilienza e della capacità di adattamento che contraddistinguono il nostro Paese, con famiglie e imprese impegnate a navigare le sfide con fiducia e determinazione”.
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