Nuovi insediamenti, bocciate due aree su quattro e giudizio sospeso per le altre. Plauso di ApP: “No a nuova e inutile cementificazione” – AUDIO

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Insediamenti in nuove aree libere della città, il Comitato Urbanistico di Area Vasta boccia due proposte su quattro. Parliamo di quelle aree idealmente individuate per ospitare insediamenti residenziali e commerciali, tema di cui si dibatte da tempo in consiglio comunale. Le due aree bocciate dal CUAV sarebbero quella lungo Corso Europa, tra via Madre Teresa di Calcutta e via Da Caverzago, e l’area Galnea alla Veggioletta. Altre due aree sono incluse in questo piano urbanistico: l’ex Camuzzi, sempre nella zona di Corso Europa adiacente a via Rigolli, e l’area del Germoglio adiacente a via Goitre. Per questi ultimi due casi il CUAV avrebbe sospeso la decisione, in attesa di ulteriori elementi.

Il plauso di Alternativa Per Piacenza

Una situazione che trova il plauso di Alternativa Per Piacenza, che da sempre si batte contro nuove cementificazioni.

Apprendiamo con piacere della bocciatura da parte del CUAV delle proposte di accordi operativi di cui si è tanto parlato.

La notizia, da approfondire tramite la lettura dei verbali e delle motivazioni, conferma quanto in tutti i modi abbiamo cercato di far presente in consiglio comunale tramite proposte che la decisione di oggi ha confermato di buon senso.

Peccato per chi, tra giunta e maggioranza, ha volutamente fatto orecchie da mercante ad ogni istanza dei consiglieri di ApP, tirando dritto forte di una arroganza che sta via via delineandosi come il tratto distintivo di questa amministrazione.

Alternativa per Piacenza ha raccolto in poche settimane circa 3000 firme di cittadini che chiedevano ai consiglieri comunali di non votare a favore di nuova e inutile cementificazione. 3000 firme a sostegno della nostra determinazione, con buona pace di chi, in aula e nei corridoi, ha continuato a tacciarci come quelli dei “no ideologici”.

Speriamo che dopo oggi cresca il campo di chi comprende l’importanza dell’ascolto vero, specie verso chi parla con la voce del cuore e dell’esperienza. Incrociamo le dita perché si inizi a dar meno credito alle parole di chi, ritenendosi l’unico detentore della verità, liquida critica e dissenso con atteggiamenti che poco si addicono a chi persegue una politica diversa.

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