La sinergia tra Corso di Laurea in Infermieristica e i reparti di Oncologia ed Ematologia porta i professionisti dell’Ausl di Piacenza in cattedra alla 21esima edizione del congresso nazionale Aiom, l’Associazione italiana di Oncologia medica. L’evento scientifico di caratura nazionale è in programma a Roma dal 25 al 27 ottobre; vede le nostre equipe protagoniste di diverse pubblicazioni, poster e presentazioni. “È una grande soddisfazione constatare come nel nostro dipartimento di Oncoematologia – mette in evidenza il direttore, professor Luigi Cavanna – si lavori quotidianamente per migliorare l’assistenza al malato. La ricerca è fondamentale per garantire ai pazienti la qualità della cura. I nostri professionisti hanno dimostrato anche in questa occasione di sapersi distinguere per competenza”.
In Ematologia attività di ricerca sono state progettate e dirette dalla coordinatrice Lorella Cappucciati; ha impostato insieme agli allievi di Infermieristica i protocolli da verificare sul campo; ha poi affiancato i giovani nelle loro attività in reparto, per garantirne la fattibilità e completezza.
Il giovane Fabio Pollini si è concentrato sulla valutazione del dolore durante le procedure di biopsia; il suo studio sarà inserito come pubblicazione negli abstract Aiom 2019. Stesso traguardo ha raggiunto anche il collega Manuel Bassanini; ha indagato il tema della diagnosi infermieristica, conducendo un monitoraggio in Ematologia e Centro trapianti midollo osseo dell’ospedale di Piacenza. I risultati della sua analisi sono anche oggetto di un poster che sarà presentato, insieme alla coordinatrice Cappucciati, nella sezione di convegni per infermieri. Un’altra laureanda in Infermieristica, Giovanna Buonanno, ha lavorato tra Oncologia ed Ematologia per osservare e valutare il dolore del paziente durante il posizionamento di un catetere venoso centrale o inserito perifericamente. Anche il suo lavoro di ricerca infermieristica sarà inserito come pubblicazione negli abstract Aiom 2019.
Di grande spessore anche il contributo degli infermieri del reparto di Oncologia, che partecipano con tre abstract (con relativi poster) una comunicazione orale.
Gabriele Cremona, coordinatore del Day Hospital di Oncologia, presenterà uno studio sulla gestione multidisciplinare delle lesioni oncologiche metastatiche della cute; studio realizzato insieme all’equipe multiprofessionale che si occupa di questa tipologia di pazienti. “L’evoluzione delle cure ha portato a puntare su terapie sempre più precise e mirate, che possono essere utilizzate da sole o in associazione tra loro. La gestione di questi trattamenti (erogati in luoghi diversi, da professionisti diversi) diventa fondamentale: è importante lavorare in equipe multidisciplinare, condividere tutte le informazioni riguardanti il paziente e discutere insieme del caso”. Il lavoro sarà inserito negli abstact Aiom .
Lara Muroni, case manager in percorsi oncologici, è invece primo autore di un abstract su “Passo a passo”, piccola guida informativa nata per facilitare il percorso del paziente nel reparto. “La pubblicazione – sono le conclusioni della ricerca – è un rinforzo e una risorsa per migliorare la comunicazione tra operatore e paziente. Permette alla persona di ottenere risposte alla sue legittime domande, a interrogativi che, se non risolti, potrebbero causare ansia e agitazione. Le informazioni sono presentate in modo chiaro e semplice per rassicurare almeno in parte il paziente e la sua famiglia”. Anche questo verrà pubblicato negli abstact Aiom.
L’infermiera Francesca Corsi, invece, si è concentrata sul trattamento di chemioterapia orale che alcuni pazienti oncologici possono fare al proprio domicilio valutando l’aderenza terapeutica e la sintomatologia associata. I risultati della sua analisi sono oggetto di un poster che sarà presentato nella sezione di infermieristica del convegno.
Infine, Monica Muroni, coordinatrice del reparto di Oncologia degenza , sarà protagonista a Roma di una comunicazione orale all’interno del congresso. La sua analisi parte da una figura molto importante per il malato: il caregiver, ovvero il familiare o la persona che si prende cura del paziente. I risultati della ricerca condotta all’ospedale di Piacenza sono molto interessanti e svelano l’identikit del profilo prevalente in Oncologia. “I caregiver – sottolinea Muroni – sono soprattutto donne in pensione, di età compresa tra 50 e 65 anni. Il dato più rappresentativo è che l’86 per cento di loro presenta un sovraccarico emotivo medio-alto”. Quali sono i problemi più difficili da gestire per queste delicatissime figure che affiancano i malati? “La quotidiana gestione delle necessità di base, l’esigenza di informazioni tempestive e complete da parte dei servizi sanitari, la relazione con il malato e il disagio psicologico”. “Lo studio, in accordo con i dati della letteratura – conclude la coordinatrice – ha identificato i maggiori problemi del caregiver e le competenze necessarie, per le quali potrebbe essere utile progettare una formazione dedicata”.
“Siamo orgogliosi – conclude Maria Rosa Cordani, responsabile assistenziale del dipartimento – dell’impegno dei professionisti su tematiche che possono migliorare la cura e l’assistenza”.
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