Incontro sul volume ‘Elogio del rigore’ di Sforza Fogliani: “Gli aforismi di Einaudi, suggerimenti patriottici ai risparmiatori”

L’ormai tradizionale appuntamento settimanale con i “Giovedì della Basilica” – nell’ambito delle Celebrazioni dei 500 anni di Santa Maria di Campagna, promosse dalla Comunità francescana e dalla Banca di Piacenza – ha proposto questa sera un incontro sulla pubblicazione “Elogio del rigore. Aforismi per la patria e i risparmiatori”, con l’intervento dell’autore Corrado Sforza Fogliani e di Nando Rabaglia, che ha letto alcuni brani tratti dal volume edito da Rubbettino.

L’avv. Sforza Fogliani ha ricordato come sono nati i 263 aforismi, «scritti per il Corriere della Sera da Einaudi, tra il 1915 e il 1920, per invitare gli italiani a sottoscrivere i sei prestiti volontari che erano stati lanciati dallo Stato italiano per sovvenzionare l’Esercito».

«Questi tweet del passato – ha proseguito l’Autore – sono rimasti finora inediti perché sfuggiti ai bibliografi, in quanto pubblicati sul quotidiano milanese anonimi». Ma cosa sono di preciso questi aforismi di Einaudi? «Si tratta – ha spiegato l’avv. Sforza – di un misto di suggerimenti ai risparmiatori, ma nello stesso tempo pieni di patriottismo per lo sforzo bellico che l’Italia stava compiendo al fine di raggiungere i suoi confini naturali».

Nando Rabaglia ha quindi letto a favore del pubblico presente 15 aforismi presenti nel libro: Il risparmio è un dovere assoluto verso la patria, L’estero non ci può dare il frumento che vorremmo, Seminate più frumento possibile, Ridurre i consumi alle quantità di una volta, Ogni risparmio contribuirà alla vittoria, E’ l’ora della prova, ho fatto il mio dovere?, Ridurre al minimo le pretese, Risparmiare il più possibile, La domenica non vergognarsi di lavorare, Non mettere tutte le tue uova nello stesso paniere, Il governo non ha un pozzo di San Patrizio, Lo stato siamo noi, Il dovere di risparmiare non è mai stato così urgente, Orario unico a Roma, Quell’orda di burocrati che esalta l’economia associata e socialistica.

Questi scritti di Einaudi aumentarono progressivamente di lunghezza, diventando dei veri e propri “trattatelli” di economia. Come quello intitolato “Non mettere tutte le tue uova nello stesso paniere” del 27 gennaio 1918, pubblicato a pag. 63. Eccone alcuni passaggi: I grandi ed i medi proprietari agricoli hanno già da tempo l’abitudine di investire i loro risparmi in titoli di Stato. La rendita pubblica è il titolo più popolare in questo ceto. In Francia è altresì il titolo principe tra i piccoli proprietari, i mezzadri, i piccoli fittabili e persino tra i contadini veri e propri. Il territorio francese fu riscattato nel 1871 dalla occupazione prussiana grazie ai denari che i contadini tirarono fuori dalle loro calze di lana. Così deve avvenire anche in Italia. I contadini si devono persuadere che i risparmi si possono impiegare anche diversamente che nell’acquisto di terra. Comprar terreni è certamente l’impiego ideale per il contadino; ma questi deve anch’egli ricordare l’aureo precetto: non mettere tutte le uova nello stesso paniere (…) Meglio pochi campi ben coltivati che molti trascurati e poco produttivi (…) Il risparmio impiegatelo nel sottoscrivere al prestito nazionale. Ne avrete un ottimo reddito, superiore al reddito netto della terra nel presente momento (…).

Agli intervenuti è stata distribuita, al termine della serata, una copia del volume.

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