Protezione civile. In arrivo i rimborsi nel piacentino per i danni causati dal maltempo di febbraio. Dal 12 agosto al 30 settembre è possibile presentare domanda. Bonaccini: “Lo avevamo promesso. Abbiamo garantito fondi della Regione per coprire anche i danni non rimborsati dallo Stato“
In tutto 4 milioni e mezzo di euro. 3 milioni per i primi risarcimenti statali fino a 5 mila euro per le abitazioni principali e 20 mila per le imprese. Dalla Regione 1 e mezzo per automobili, motocicli e beni mobili registrati, pertinenze e aree esterne come condiviso con i Comuni. I rimborsi arriveranno entro il 30 novembre. Interessati dai provvedimenti 389 cittadini e 100 attività economiche.
Ai 3 milioni di euro stanziati con una prima tranche dallo Stato, la Regione aggiunge 1 milione e mezzo di risorse proprie. In particolare in questo modo arriva a coprire anche quei danni che lo Stato non rimborsa.
Per tutti i cittadini e le imprese dei territori colpiti dal maltempo di febbraio – a Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna, compresa la rotta del fiume Reno nel bolognese – sono quindi pronti complessivamente 4 milioni e mezzo di euro come risarcimento per i danni subiti. Per quanto riguarda i rimborsi statali, sono previsti anticipi – ossia primi risarcimenti – fino a 5 mila euro massimo per le abitazioni principali e 20 mila euro per le imprese.
A questi, come si diceva, si aggiungono 1,5 milioni di euro della Regione, che oggi ha approvato il bando per gli ulteriori risarcimenti non previsti dallo Stato. Si tratta di indennizzi concordati con i Comuni per danni ad automobili, motocicli e a tutti i beni mobili registrati di proprietà di singoli cittadini. Inoltre per cantine, autorimesse, magazzini, aree esterne e cortili, spese di pulizia sostenute sia da privati che da attività produttive.
“Lo avevamo detto fin da subito- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini- non è possibile che le persone o le aziende che hanno subito danni a seguito di fenomeni atmosferici particolarmente intensi abbiamo dallo Stato solo rimborsi parziali. Quindi abbiamo deciso di farci carico di questo problema, e lo abbiamo fatto mettendo a disposizione risorse della Regione, 1 milione e mezzo di euro per venire incontro a tutti coloro che hanno avuto danni. È stato un lavoro intenso, che ha curato in particolare l’assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo, insieme ai Comuni e in particolare le amministrazioni dei territori colpiti dall’alluvione del Reno: Bologna, Argelato, Castel Maggiore, Castello d’Argile e San Giorgio di Piano. Oggi siamo in grado di dire che l’impegno che ci eravamo presi subito all’indomani degli eventi, lo abbiamo mantenuto”.
“Ora ci sono certezze nei contributi- aggiunge l’assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo-. La Regione rispetta gli impegni assunti e fa la propria parte, sia garantendo risorse aggiuntive sia attuando una scelta di semplificazione: si sono previste le stesse scadenze per l’accesso ai fondi nazionali e regionali, per tagliare la burocrazia ed evitare duplicazioni a scapito di cittadini e imprese”.
Le risorse nazionali in arrivo sono i primi contributi che si stanno attivando dopo la deliberazione del 26 giugno scorso con la quale il Governo aveva assegnato le risorse necessarie: nel caso in cui i danni siano superiori alle soglie fissate potrà seguire un ulteriore riconoscimento in una seconda fase, con nuove risorse che verranno successivamente messe a disposizione dallo Stato.
Interessati dai provvedimenti sono 389 cittadini e 100 attività economiche delle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna, dove si era verificato l’episodio più grave con l’alluvione del fiume Reno.
I cittadini che hanno subito danni all’abitazione principale potranno avanzare richiesta di indennizzo al Comune o all’Unione dei Comuni dove si trovano gli immobili danneggiati.
La domanda non dovrà essere corredata di perizia asseverata e il contributo statale arriverà fino ad un massimo di 5 mila euro. Nel rispetto del tetto indicato, per le abitazioni principali sarà concesso fino all’80% del minor valore tra l’importo segnalato nella domanda e l’importo della spesa sostenuta, come comprovata da apposita documentazione fiscale. La stessa percentuale vale per i beni mobili (arredi, elettrodomestici, ecc). Le stesse proporzioni si applicano anche alle parti comuni degli edifici residenziali e per gli interventi su aree o fondi esterni e sulle pertinenze.
Si tratta prima di tutto di automobili, motocicli e altri beni mobili registrati, riparati o sostituiti con altri di uguale valore. Nello specifico dovrà essere rispettato il massimale di 25.000 euro e il contributo sarà concesso fino al 100% del minor valore tra la spesa sostenuta e il valore commerciale del bene alla data dell’evento calamitoso, secondo il listino ufficiale Eurotax Giallo. E ancora: sono ammesse le pertinenze (autorimesse, cantine, magazzini) se collocate in unità strutturali distinte dall’abitazione (altrimenti sono comprese negli indennizzi nazionali). Inoltre le aree esterne ed i cortili e le spese di pulizia connesse sia agli immobili che alle aree esterne, se sostenute subito dopo gli eventi meteo eccezionali.
Per le attività produttive sono previsti primi rimborsi nazionali fino ad un massimo di 20 mila euro. La domanda, da presentare al Comune o all’Unione di Comuni dove ha sede l’impresa, dovrà essere corredata da perizia asseverata redatta da un tecnico abilitato.
Per spese riguardanti il ripristino strutturale e funzionale dell’immobile danneggiato, comprese quelle per serramenti, impianti o pertinenze se funzionali all’attività economica, il contributo è concesso fino al 50% del minor valore tra l’importo quantificato nella perizia asseverata e la spesa sostenuta, nel rispetto del tetto massimo citato.
La stessa percentuale vale per opere di consolidamento di scarpate in dissesto prospicienti il fabbricato, strade di accesso o muri di contenimento se funzionali ad aumentarne la resilienza o ad evitare la delocalizzazione dell’azienda; l’acquisto di scorte di materie prime e beni mobili (arredi, elettrodomestici, materiale informatico, etc.).
Sempre all’80% – nel limite di 20 mila euro – anche gli indennizzi per la sistemazione o la sostituzione di macchinari, scorte di materie prime, arredi, elettrodomestici, materiale informatico e beni mobili registrati (automobili, motocicli, altri veicoli targati) strumentali all’esercizio dell’attività d’impresa.
Con le risorse messe a disposizione dalla Regione, inoltre, saranno indennizzati i danni relativi alle pertinenze (autorimesse, cantine, magazzini) se collocate in unità strutturali distinte dalla sede aziendale (altrimenti sono comprese negli indennizzi nazionali); le aree esterne ed i cortili e le spese di pulizia connesse sia agli immobili che alle aree esterne, se sostenute subito dopo gli eventi meteo eccezionali.
Alla scadenza del termine per la presentazione delle domande di indennizzo, fissato sia per i privati che per le imprese il prossimo 30 settembre, i Comuni o le Unioni di Comuni dovranno svolgere l’istruttoria delle domande arrivate. Entro il successivo 7 ottobre l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile riceverà da ogni ente locale l’elenco delle istanze ammesse a contributo, per la quantificazione del riparto dei fondi. Privati e imprese avranno quindi tempo fino al 30 novembre. In particolare per provvedere all’esecuzione dei lavori di ricostruzione, riparazione o ripristino. È quello il termine fissato per la presentazione dell’idonea documentazione delle spese sostenute, al fine della rapida liquidazione dei rimborsi.
Tutte le informazioni sono disponibili sul sito dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile: https://protezionecivile.regione.emilia-romagna.it.
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