In Alta Val Tidone inaugurata la terza edizione del Fol in Fest: “L’Intelligenza Artificiale sia al servizio dei territori di montagna”

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Intelligenza Artificiale e tecnologia: dubbi, rischi, ma anche tante opportunità e prospettive di sviluppo, anche e soprattutto per i territori di montagna, alle prese con atavici problemi di spopolamento e di distacco dai centri più urbanizzati. A dare una visione positiva di quello che può essere il futuro con l’Intelligenza Artificiale ci hanno pensato i relatori del convegno di apertura del Fol in Fest 2024, la rassegna promossa dalla montagna per parlare e riflettere sulla montagna.

Il festival, che unisce momenti di studio e approfondimento a occasioni di spettacolo, musica e divertimento, ha avuto il suo battesimo in Alta Val Tidone, il comune che insieme a Ottone, Morfasso e Ferriere promuove la rassegna.

Alla presenza dei sindaci, Massimo Polledri, curatore scientifico della kermesse, ha quindi introdotto, sulla piazza Martiri della Libertà di Nibbiano, gli interventi di Marco Zatterin, Vicedirettore de La Stampa di Torino, Laura Boccenti, membro del comitato scientifico Scuole FAES e Fabio Antoldi dell’Università del Sacro Cuore di Piacenza.

“L’intelligenza artificiale non è un problema in quanto tale – ha esordito Zatterin – è uno strumento interessante che a nostra disposizione è contemporaneamente un’opportunità, ma naturalmente può essere una minaccia, perché l’intelligenza artificiale in realtà è un organizzatore di informazioni. La qualità della risposta dipende da come noi abbiamo preparato l’intelligenza artificiale e dalle risposte che lei trova, e quindi il problema è senza dubbio cercare di capire che cos’è l’intelligenza artificiale, utilizzarla per le opportunità che ci offre, ma contemporaneamente fare attenzione e controllare le informazioni che ci offre”.

Di opportunità e sfide dell’Intelligenza Artificiale ha parlato anche Laura Boccenti: “Sicuramente io penso che le piccole comunità, le comunità di montagna per esempio, siano da un certo punto di vista favorite perché esistono comunque dei rapporti reali che sono radicati nelle tradizioni, nella conoscenza personale, che consentono, se vengono coltivati, di cogliere le opportunità della rivoluzione digitale”.

“Le tecnologie, in particolar modo la trasformazione digitale e l’intelligenza artificiale che ne fa parte, danno molte possibilità di sviluppo per la montagna – ha affermato invece Fabio Antoldi, entrando più nel merito delle implicazioni dell’Intelligenza Artificiale sulla vita della montagna –  perché possono incidere sulla produttività del lavoro delle persone, non solo nelle fabbriche o nei campi, e nei servizi, ma possono anche permettere di fare cose nuove che prima non si facevano, senza avere delle barriere all’ingresso particolarmente alte”.

Tre sono le idee lanciate dal rappresentante della Cattolica: “La prima è quella di importare l’Intelligenza Artificiale nelle attività economiche e produttive già presenti sul territorio, mi riferisco alle attività agricole o manifatturiere. Un secondo tema riguarda il turismo, considerando la montagna come luogo in cui attrarre turisti, quindi clienti. L’intelligenza artificiale permette scelte di profilazione, di mantenimento dei rapporti, di promozione di comunicazione attraverso gli strumenti digitali molto interessanti, permette un’integrazione di realtà aumentata in realtà virtuale con forme ibride, di sfruttamento anche dell’esperienza del turista nel territorio.

Un terzo tema riguarda i giovani che sono particolarmente attirati dalle tecnologie digitali. Non avendo necessità di presenza fisica, le nuove tecnologie possono sviluppare una nuova imprenditorialità magari basata anche su soluzioni dell’intelligenza artificiale, che possa permettere l’insediamento, anche in territori lontani dalle metropoli, in cui però la qualità della vita è molto alta e il costo della vita è basso, di giovani imprese che possano portare delle idee”.

A precedere, almeno temporalmente, l’intervento del Prof. Antoldi, ci ha pensato il progetto di imprenditoria nelle scuole presentato, sempre a Nibbiano in apertura di festival, da Massimo Polledri, insieme alle rappresentanti del Polo scolastico Volta, che coinvolge anche l’Istituto Mattei di Fiorenzuola. Partendo dal questionario promosso nell’edizione 2023 del Fol in Fest su logistica e welfare di montagna e sui risultati ottenuti da parte di una cinquantina di lavoratori del polo logistico di Castel San Giovanni, il comitato scientifico della rassegna, in collaborazione con l’Università Cattolica, ha deciso di promuovere una challenge tra gli studenti delle quarte e quinte dei due istituti.

Il progetto, presentato non solo da Massimo Polledri e Camillo Mozzoni del comitato scientifico del Fol in Fest, ma anche dal Sindaco Franco Albertini insieme all’Assessore Giovanni Dotti, alla presenza delle insegnanti del Polo Volta, Sabrina Gallinari e Sara Orelli. Gli studenti, circa 50 per istituto, saranno impegnati da settembre nell’elaborazione di progetti imprenditoriali, declinati nei temi del sociale, dell’economia e di altri campi, che servano a risolvere e prevenire le problematiche della montagna, a partire dallo spopolamento. Il progetto ha ottenuto l’interessamento della Banca di Piacenza che ha aperto alla possibilità di finanziare l’idea imprenditoriale che sarà ritenuta più meritevole.

“L’obiettivo – ha ricordato Franco Albertini, Sindaco del Comune di Alta Val Tidone, capofila della rassegna – è quello di cercare di utilizzare queste nuove tecnologie per combattere quello che è  un problema non solo del nostro Appennino ma di tanti territori interni e montani, vale a dire lo spopolamento. Lo facciamo quest’anno coinvolgendo le scuole superiori, che avranno il compito di elaborare progetti imprenditoriali, possibili start up, che possano servire a contrastare questa problematica.

Un messaggio è arrivato dai questionari che abbiamo sottoposto ai lavoratori della logistica di Castel San Giovanni con le esigenze in campo di servizi sociali, strutture, trasporti. Tante idee e soluzioni siamo convinti che possano uscire dalle capacità dei nostri giovani e ringrazio, a nome di tutti i Sindaci del festival e degli organizzatori, l’Università Cattolica per il sostegno, docenti e studenti dei due poli scolastici, i nostri partner e sponsor a partire dalla Banca di Piacenza che ha manifestato interesse nel sostegno di una start up meritevole. In avvio del festival colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che rendono possibile questa importante iniziativa, momento di approfondimento e confronto su tematiche di grande attualità, fatto con ospiti di grande levatura e capacità, uniti a occasioni di intrattenimento, cultura e svago”.

Il Fol in Fest, promosso dai comuni di Alta Val Tidone, Morfasso, Ottone e Ferriere, ha il patrocinio di Provincia di Piacenza, il contributo di Fondazione di Piacenza e Vigevano, Regione Emilia-Romagna, Allied Group, Gruppo ALS spa e appunto Banca di Piacenza. Inoltre, quest’anno conta sul patrocinio di Montana Mia e di Rai Emilia-Romagna, con TGR come media partner.

Tutte le informazioni e il calendario degli appuntamenti è consultabile sul sito folinfest.it e sui profili social della rassegna

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