Imposte e tasse vanno pagate, ma le stesse devono anche essere giuste; mentre per i rifiuti non si sa neppure più se si paga un’imposta o una tassa. E questo dopo che è stata abbandonata la tariffa introdotta a suo tempo da una Giunta di centro destra; proprio perché vi fosse correlazione con la quantità di rifiuti prodotti.
Oggi, della tassa rifiuti è sbagliato lo strumento; Iren è una macchina per produrre soldi per sé stessa e per i Comuni che ad essa partecipano; è sbagliato il computo, basato su parametri arretrati, non più – volutamente – aggiornati; ma anche non più coerenti con la produzione di rifiuti reali; pur servendo gli stessi al calcolo di una produzione presunta sulla quale si pagano poi cifre assolutamente smodate; è sbagliato l’impianto generale (così da farne, in realtà, un’altra patrimoniale ancora).
A parere dei Liberali piacentini è giunta l’ora di dedicarsi in modo approfondito al problema, come già da tempo sottolineato. Una manifestazione di buona volontà, poiché la tassa deve per legge coprire i costi, sarebbe quella di cominciare – da parte dell’Iren – ad istituire una Commissione di rappresentanza delle categorie di contribuenti, così da cominciare ad uscir fuori dallo scatolone di tipo sovietico, ed inventato dalla Sinistra, in funzione del quale i costi sono stabiliti e decisi da chi ha interesse che siano alti perché più alti sono, più – paradossalmente, per il principio anzidetto – incassano.
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