In provincia di Piacenza sono stati 57 i reati di tipo ambientali commessi nel 2023, reati per i quali sono state denunciate 35 persone. Emerge dal report di Legambiente.
Cinque i reati legati a irregolarità nell’impiego del cemento, 30 per quanto riguarda il ciclo dei rifiuti. Dodici i reati per illegalità contro gli animali, in questo caso sono state 7 le denunce.
Numeri che comunque pongono Piacenza all’ultimo posto in Emilia Romagna, dato che rende onore alla nostra provincia. Rimini, invece, è il peggiore dei capoluoghi di provincia con 308 reati, 266 persone denunciate e 23 sequestri.
Nello specifico dei settori indagati dal rapporto, in Emilia-Romagna sono 580 i reati riconducibili al ciclo illegale del cemento, 305 quelli al ciclo illegale dei rifiuti e 378 i reati contro gli animali; Rimini guida tutte le classifiche ed è l’unica delle province emiliano romagnole a rientrare nelle classifiche specifiche dei peggiori capoluoghi di provincia, piazzandosi all’ottavo posto per i reati contro gli animali.
A tracciare un quadro di sintesi è il nuovo report di Legambiente “Ecomafia 2024. Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia”, nel 30esimo anno dalla sua prima pubblicazione, e i cui dati sono stati presentati oggi a Roma. Dati nel complesso preoccupanti: nel 2023 in Italia aumenta anche il numero delle persone denunciate (34.481, +30,6%), così come quello degli arresti (319, +43% rispetto al 2022) e quello dei sequestri (7.152, +19%).
Tra gli illeciti, nella Penisola continua a salire la pressione del ciclo illegale del cemento (13.008 reati, +6,5%), che si conferma sempre al primo posto tra i reati ambientali; ma a preoccupare è soprattutto l’impennata degli illeciti penali nel ciclo dei rifiuti, 9.309, + 66,1% che salgono al secondo posto.
Al terzo posto con 6.581 reati la filiera degli illeciti contro gli animali (dal bracconaggio alla pesca illegale, dai traffici di specie protette a quelli di animali da affezione fino agli allevamenti); seguita dagli incendi dolosi, colposi e generici con 3.691 illeciti. Crescono anche i numeri dell’aggressione al patrimonio culturale (642 i furti alle opere d’arte, +58,9% rispetto al 2022) e degli illeciti nelle filiere agroalimentari (45.067 illeciti amministrativi, + 9,1% rispetto al 2022), a cominciare dal caporalato.Sono inoltre 378 i clan mafiosi censiti.
In Emilia-Romagna a fronte di poco più di 82mila controlli sono 1422 i reati, 4 le persone arrestate, 236 i sequestri, e ben 5108 le sanzioni amministrative. La nostra regione si colloca all’undicesimo posto a livello nazionale, ma al quarto su otto per quanto riguarda le regioni del nord Italia, di certo non un buon risultato visto che una regione come il Friuli-Venezia Giulia ha poco più di un terzo dei reati rispetto all’Emilia-Romagna. L’Emilia-Romagna è al primo posto per numero di illeciti amministrativi e al terzo posto per persone denunciate, arrestate e per numero di sanzioni amministrative. La nostra regione è anche salita in classifica per quanto riguarda il ciclo illegale del cemento (14esimo posto nel 2023, 9° posto nel 2024) e il ciclo illegale dei rifiuti (13esimo posto nel 2023 e 12esimo nel 2024) e in questo caso non è una bella notizia.
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