
“8 Marzo. Per noi un giorno come tanti con la differenza che quest’anno l’8 marzo cadrà di sabato quindi non saremo in Sede ad accogliere, ascoltare, condividere con altre donne il nostro sostegno e la nostra determinazione a diffondere ed accrescere il valore femminile nel quale crediamo fortemente e che ci sostiene da tanti anni”. Così inizia la nota del centro antiviolenza di Piacenza in occasione dell’8 marzo.
La lettera del centro antiviolenza
Per noi un giorno come tanti ma che, immancabilmente, ci richiama, quasi ci costringe a riflessioni precise che altrimenti trovano spazi ritagliati e frettolosi nel vortice del lavoro quotidiano.
Le operatrici di un Centro antiviolenza sono donne che parlano con altre donne in uno spazio contemporaneo al mondo esterno; spesso, confrontandoci, ci siamo domandate: qual è il mondo reale?
Parlare con le donne che subiscono violenza all’interno di relazioni affettive aprendosi alle loro confidenze intime, sofferenti e spaesate, comprendendo e condividendo le loro storie, in quanto donne che hanno scelto di farlo, il dolore e l’umiliazione femminile, come uno specchio, ci riflette e ci invade; ma queste sono le condizioni uniche per capire e insieme provare a risalire. Un sostegno sensibile alle esigenze della donna che abbiamo di fronte, ma esperto per poterla affiancare nel rispetto delle sue esigenze, dei suoi tempi e della sua storia perché ognuna di noi è unica.
Un parallelismo con il mondo esterno – “reale?”; una porta che si apre e si richiude continuamente; relazioni ed emozioni che si scambiano e si confondono in gesti e linguaggi anche differenti. Entusiasmi e malumori altalenanti perché i nostri stati d’animo respirano l’aria dell’incertezza; non sempre finisce come avremmo voluto noi operatrici, prevale il rispetto per le scelte personali che si mescola alla delusione, alla previsione di conseguenze che l’esperienza e la casistica ci hanno insegnato.
I problemi e le difficoltà di una donna all’interno della società attuale sono tantissimi e la violenza rappresenta solo l’ultimo anello di una catena infinita di sottovalutazione, cattiva rappresentazione, svalutazione professionale, dei pochi servizi per una quotidianità gestibile senza dover fare le giocoliere fra mille difficoltà.
Guardiamo al mondo “esterno” con tanta speranza e tanto desiderio di incidere affinché prima o poi qualcosa cambi; confidiamo nelle giovani generazioni, in un modo diverso di guardarsi e giudicarsi, anche fra noi donne, soggette spesso al medesimo antagonismo maschile.
In questo giorno come ogni altro, auguriamo a tutte le donne sentimenti di affinità e sguardi complici privi di giudizio e di arroganza. Sentiamoci libere di pensarci e di provare ad essere, noi per prime, libere da tabù e valutazioni predeterminate.
Sabato è la GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA, godiamocela!
Poi…lunedì si ricomincia!
Le donne operatrici nel Centro antiviolenza di Piacenza
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