Politica

Il consiglio comunale ricorda Sforza Fogliani, il sindaco Katia Tarasconi: “Noi tutti ci prenderemo cura di Piacenza anche per te”. Al suo posto entra Filiberto Putzu – AUDIO

Il consiglio comunale si apre con il ricordo di Corrado Sforza Fogliani, deceduto sabato al termine di una breve malattia. Sforza Fogliani era consigliere comunale per la lista “Liberali Piacentini – Terzo Polo”. Il sindaco Katia Tarasconi ha speso parole di grande stima nei confronti dell’avvocato.

Al posto del defunto Corrado Sforza Fogliani entra Filiberto Putzu: “Oggi sono addolorato per la scomparsa di un uomo straordinario, ringrazio lui e i Liberali per essere qui oggi in consiglio comunale. Subentro a Corrado Sforza Fogliani, un’eredità impegnativa ma che mi inorgoglisce. Faccio mie le parole che lui stesso pronunciò al momento del suo insediamento: “Opererò con una posizione basata volta per volta sul merito dei provvedimenti, seguendo i nostri valori. Mi muoverò dunque nel pieno spirito liberale, per la tutela delle libertà e dei diritti dei cittadini e per la tutela della città”.

IL RICORDO DI CORRADO SFORZA FOGLIANI DA PARTE DEL SINDACO

Sono state già spese molte parole, in questi giorni, per esprimere il cordoglio di una comunità intera – e delle istituzioni che la rappresentano – a seguito della scomparsa di Corrado Sforza Fogliani. 

Scelgo un titolo tra tutti quelli che ho letto: “Piacenza ha perso il SUO avvocato”. Ecco, credo che in quell’aggettivo sia racchiusa l’essenza di un legame profondo, che ha a che fare non solo con le radici familiari e identitarie, ma è innanzitutto un’espressione d’amore per il territorio, di rispetto reciproco, di appartenenza.

DI CERTO Sforza amava Piacenza

Sentimento a cui il consigliere Sforza ha dato voce e contenuti, sempre di altissimo profilo, in quest’aula – dove era tornato con passione dopo le elezioni del giugno scorso – per oltre trent’anni, dal 1964 al 1998, onorando i valori e i principi liberali che hanno sempre ispirato il suo impegno politico e amministrativo. 

Penso che ciascuno di noi, a prescindere dalle proprie convinzioni e posizioni ideologiche, possa riconoscere un esempio luminoso nel suo cammino: per la coerenza con cui ha saputo tenere fede alle sue idee, per l’attenzione alle regole e al rigore formale – inteso come garanzia di legalità e trasparenza – ma ancor prima per la correttezza con cui ha interpretato il suo mandato, innanzitutto nei confronti dei cittadini che in lui avevano riposto la propria fiducia.

Le innumerevoli attestazioni di stima e gratitudine che sono giunte, con la più ampia trasversalità, per tributare l’omaggio collettivo alla sua memoria, ci restituiscono certamente l’autorevolezza di una figura che ha raggiunto, in tutti gli ambiti del suo percorso professionale, culturale e di profilo pubblico, i vertici della Banca di Piacenza e, a livello nazionale oltre che locale, di prestigiose organizzazioni; ma – forse in modo inaspettato – tratteggiano anche una personalità capace di grande empatia, forse soprattutto con chi la pensava diversamente ma, come lui, individuava nel confronto e nella dialettica un arricchimento e un motivo di sincero interesse.

Ho avuto momenti complicati di confronto con lui. Ma la STIMA per ciò che ha saputo costruire ha sempre lasciato in me grande ammirazione e profondo rispetto. Anche quando la pensavamo diversamente.

Penso sia superfluo, in questa circostanza, elencare la ricchezza delle note biografiche cui è stata data la doverosa e meritata rilevanza in tante sedi. In primo luogo perché l’avvocato Sforza non amava la piaggeria né la retorica e credo che – pur dettata dall’affetto, dall’ammirazione e dalla riconoscenza più autentici – questa ridondanza lo avrebbe forse infastidito. Non posso però esimermi, come sindaca di una città che alla sua generosità deve tanto, dal citare il ruolo determinante che egli ha avuto nel valorizzare e promuovere il nostro patrimonio storico e artistico, a cominciare da beni comunali quali la Basilica di Santa Maria di Campagna – non da ultimo grazie alla Salita al Pordenone, ma ancor prima attraverso il sostegno a fondamentali interventi di restauro – e il Museo del Risorgimento, come presidente del Comitato piacentino dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano.

C’è, nella sua instancabile azione di promozione e tutela del territorio, un filo conduttore che lega indissolubilmente ambiti diversi: la tenacia nel sottolineare – dando solidità scientifica a questo percorso di ricerca – la piacentinità di Giuseppe Verdi, ha la stessa matrice del costante richiamo dell’Avvocato affinché la nostra città non perdesse i propri centri direzionali. Alla strenua difesa di Piacenza, che idealmente veniva protetta dal suo abbraccio, si è sempre accompagnato lo slancio verso l’esterno, teso a superare i confini – culturali, ancor prima che geografici – del provincialismo. Nel supporto, in prima linea, al mondo sportivo, al volontariato, a molteplici iniziative di solidarietà e beneficenza, Corrado Sforza Fogliani ha messo a disposizione della collettività gli strumenti e le risorse perché dalle idee e dalla laboriosità scaturissero progetti capaci di farci volare alto.

Così, del resto, è stato il suo sguardo sulle cose, anticipatore e portatore di una visione capace di esprimere grandi intuizioni. Ad esempio nel costante richiamo perché si evitassero gli sprechi nella pubblica amministrazione e perché l’affidamento degli incarichi fosse sempre retto dalla competenza. Anche di questo, a maggior ragione nel contesto dell’assemblea consiliare, gli siamo grati, per aver rappresentato un punto di riferimento che la nostra comunità non potrà mai dimenticare.

Avremmo forse dovuto, per onorarne il ricordo come nessuno meglio di lui avrebbe potuto fare, affidare alla concisione e all’incisività di un tweet questo omaggio. 

Anche nella sua scelta – così moderna, così apparentemente lontana dalla profondità e dalla vastità della sua statura intellettuale – di utilizzare i social network come espressione autonoma del pensiero, nella ricerca della sintesi tagliente e dell’ironia graffiante, ha confermato sino in fondo il suo essere fuori dagli schemi, ma soprattutto il suo essere un uomo libero, coraggioso, mai restio nell’affermare pubblicamente ciò che pensava.

Ecco il tweet: Arrivederci Avvocato, Presidente, Corrado, noi tutti ci prenderemo cura di Piacenza anche per te.

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